Commento di Dante Freddi- Il matematico e divulgatore scientifico Odifreddi analizza alcune delle dichiarazioni dei giorni scorsi lanciate dai nostri politici e dai commentatori di FB e conclude che “Burioni ha ragione: non si può discutere di scienza con gente che non sa di cosa si parla”. Non si può che condividere, di scienza come di qualsiasi altro tema non si può discutere con chi non ne sa nulla, ma che con i monosillabi di cui è capace tende a prevaricare, a imporsi, e conclude con il classico stereotipo “vergogna”. Il post ha qualche giorno ma va bene comunque, perché nulla è cambiato nello stile della comunicazione sui giornali e sui social. La Verità non interessa, interessa la versione più vicina alle nostre aspettative, che ci conforti nell’idea di stare nel giusto, che ci faccia sentire che stiamo con la squadra che vince perché è la migliore. Questo è un processo che coinvolge tutti, me e voi. Ma bisogna uscire da questa dinamica, o almeno provarci. Una Verità c’è, è fuori discussione, e cercarla è un dovere per il giornalista, che si è assunto un compito e deve osservare la deontologia del suo mestiere. Ma è una modalità della conoscenza necessaria anche per il cittadino, se non vuole consegnare la nostra società a una massa di cialtroni che ci prendono per i fondelli, sia quelli che c’erano prima che quelli che ci sono adesso. Siamo considerati dei soggetti manipolabili e ci trattano di conseguenza, perché vedono gli effetti positivi della loro manipolazione.
RIBELLIAMOCI, riacquisiamo l’amore per noi stessi, pretendiamo competenza e Verità da tutti, amici, politici e comunicatori.
Posta By Huffington Post
Piergiorgio Odifreddi: “Se i politici sono eletti dagli elettori e il 90% degli elettori è stupido, anche il 90% dei politici sarà stupido”
Il matematico e divulgatore scientifico Piergiorgio Odifreddi torna a far parlare di sé, intervenendo ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Le parole di Odifreddi sono riservate ai numeri e, specificatamente, a quelli della recente manovra economica:
Quando Di Maio comincia a lavorare alla manovra dice: ‘non ci faremo condizionare dai numeri’ ed è come se salendo sul balcone di Palazzo Chigi dicesse ‘io non voglio farmi condizionare dalla legge di gravità quindi salto giù e non finirò per terra’. Pensano di poter aggirare le leggi economiche e scientifiche semplicemente dicendo che a loro non interessano e non si fanno condizionare, ma poi queste leggi esistono comunque.
Odifreddi dice la sua sua anche su Laura Castelli, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che aveva sminuito con un “se questo lo dice lei” il parere dell’ex Ministro dell’Economia Padoan.
La risposta migliore gliel’ha data Padoan senza nemmeno parlare, bastava guardare la sua faccia allibita. Tra l’altro la Castelli è laureata in economia e questo è ancora più preoccupante. È come se facessi la dimostrazione del teorema di Pitagora e uno studente mi dicesse: questo lo dice Lei. Ormai l’atteggiamento anti-scientifico non è solo nel pubblico ma anche in politica, se i politici sono eletti dagli elettori e se il 90% degli elettori è stupido come diceva Umberto Eco, anche il 90% dei politici sarà stupido, ma il problema è che non è più il 90%, ormai siamo arrivati all’unanimità. La commissione cultura del Senato è presieduta da un senatore che ha la terza media, questo è sintomatico.
Non solo parole al vetriolo per gli esponenti del governo gialloverde, ma anche per la trasmissione televisiva “Le Iene” e per la tendenza “anti-scientifica” propria di taluni media.
“Le iene” sono una trasmissione che in altri tempi si sarebbe chiamata di ‘untori’, cioè coloro che vanno a diffondere la peste e le malattie infettive. Sono loro che spesso sono andati dietro a polemiche sul caso dei vaccini, sul caso Vannoni. Quello di Vannoni, che poi è finito in galera per truffa, è un caso emblematico. […] C’è stata una rivoluzione nei media e ormai chiunque vuole avere diritto di dire quello che vuole. Si è frainteso il valore e anche il modo di agire della scienza. Si chiede che la scienza sia democratica, ma purtroppo i fatti sono fatti, non è che si possono mettere i voti, non è che si può fare un referendum per decidere se il teorema di Pitagora è vero o no […] Al giorno d’oggi che viviamo in un mondo tecnologico, una società che vuole essere tecnologica e ha un atteggiamento del genere nei confronti della scienza secondo me va a sbattere.
Odifreddi non le manda a dire neanche ai colleghi scienziati come Roberto Burioni, medico, accademico e divulgatore scientifico italiano, che ha acquisito notorietà con i suoi interventi sui social media contro la disinformazione in materia di vaccini.
Io sono un po’ più accomodante di Burioni. Ma lui ha ragione nella sostanza: non si può discutere di scienza con persone che non sanno di cosa stanno parlando. Invece la gente pretende di dire: io la penso così e tu devi darmi la stessa dignità culturale che daresti a quella di un Premio Nobel. Questo è uno dei cardini della politica, che il voto dell’ignorante e quello del Premio Nobel valgano esattamente allo stesso modo. Questo è giusto quando si tratta di politica, ma quando si tratta di fatti è una cosa ridicola.
Foto di Vittorio Zunino Celotto via Getty Images