ORVIETO – Un nuovo ruolo del sindacato nel mondo del lavoro che cambia. E l’importanza di costruire qualcosa di concreto attraverso un laboratorio di discussione, uno spazio di dialogo stabile e promosso dalla chiesa, per far convergere valori e proposte di rinnovamento. È questo il più importante spunto emerso dalla giornata organizzata da Nova Civitas dedicata ad un tema fortemente attuale, la difesa dei lavoratori e dei loro diritti.
Nova Civitas ha iniziato presentando una sintesi della Dottrina Sociale della Chiesa sui sindacati, evidenziando la necessità di autonomia nei confronti dei poteri pubblici e di un’azione nuova, che affronti i mutamenti. Il mondo economico e lavorativo è oggi soggetto a cambiamenti vertiginosi. Se, per esempio il 74% delle imprese non arriva alla seconda generazione perchè gli stessi figli degli imprenditori se ne vanno altrove, se l’assetto demografico non raggiunge un equilibrio, se la crisi che si trascina da anni facendo traballare tutti gli assetti a livello nazionale e globale cambiando la nostra vita non si ripensa, l’attuale welfare non è sostenibile.
Il sindacalismo che finora abbiamo conosciuto ha ragionato su schemi che avevano alla base la centralità di un lavoro stabile e garantito. Questo schema deve essere ripensato per riaffermare sostenere un proprio ruolo di “intermediazione sociale” sulla base dei nuovi bisogni dei lavoratori, di rappresentanza di categorie nuove e fragili, al fine di riaffermarlo con forza e intensità. L’evento è stato particolarmente significativo sia per la folta partecipazione di pubblico sia per la fertilità delle proposte scaturite. Presenti i rappresentanti di CGIL (Romanelli), CISL (Manzotti), UIL (Venturi) e Confindustria (Lanzi) moderati da Carlo De Masi, attualmente presidente nazionale Adiconsum, ma con larga esperienza nel mondo del sociale.
Chissà che proprio l’Umbria non riesca a diventare la fucina del nuovo, anche grazie all’azione delle istituzioni ecclesiastiche? Come già ricordava Papa Francesco nel novembre 2017 rivolgendosi alle associazioni sindacali: “Occorre investire in una solidarietà che vada oltre le muraglie delle vostre associazioni, che protegga i diritti dei lavoratori, ma soprattutto di quelli i cui diritti non sono neppure riconosciuti”. (Valeria Cioccolo)