A partire da Lunedì 14 gennaio, e per quattro appuntamenti quindicinali complessivi, l’UNITRE – Università delle Tre Età di Orvieto riavvierà il corso di Filosofia curato dal Professor Franco Raimondo Barbabella, uno dei maggiori successi didattico-culturali ottenuti dall’Associazione negli ultimi anni.
Il nuovo progetto si articolerà, questa volta, in quattro incontri intorno al tema “Utilità del ‘pensare inutile’”, un titolo che all’apparenza può apparire contraddittorio e comunque strano. Che cosa può voler dire “Utilità del ‘pensare inutile’”? Quasi uno scherzo, se non lo si spiega. Ma non è uno scherzo, anzi. È una provocazione e un contrasto. Tutto prende senso dal pensare, più precisamente dalla facoltà umana di pensare, che però in verità è anche fondamento di eticità.
Dunque, da una parte si vuole mettere in discussione un’opinione ancora largamente presente secondo cui la filosofia sarebbe un parlare di cose che, in quanto slegate da interessi particolari (cioè disinteressate), sarebbero lontane dalla realtà e per questo inutili; dall’altra si vuole dimostrare che è proprio questo discorrere ‘inutile’ che è massimamente utile. Perché è un esercizio del pensare, la facoltà che fa dell’uomo un essere del tutto particolare dell’universo, perché con il pensiero può capire se stesso e la realtà, decidere come orientarsi e che cosa fare.
A dimostrazione pratica di questo assunto il corso si articola in quattro incontri che invitano alla riflessione su un tema che assilla la ricerca umana: quale può essere la forma di stato che garantisce la convivenza giusta. Si parte appunto dalla questione di quale sia lo stato giusto posta da Platone oltre duemilatrecento anni fa, si passa poi alla teoria dello stato nella modernità e al rapporto tra libertà e democrazia lucidamente intravisto da Spinoza, per arrivare infine al dibattito attualissimo sulla crisi della democrazia rappresentativa.
Come in tutti i precedenti corsi, è ancora il pensiero critico in azione. Non è dunque la trasmissione di una qualche tesi ideologica, quanto piuttosto l’invito a discutere e a riflettere, appunto a pensare. Ciò che è particolarmente difficile e però insieme necessario in un’epoca come quella che viviamo, che, mentre ci sottopone ad un bombardamento di saperi, proprio per questo ci allontana di fatto dal sapere. Giacché non c’è sapere senza meditazione, informazione e ragionamento.
Il nostro è un piccolo contributo, ma come sempre lo facciamo come appassionata risposta ai bisogni culturali della nostra comunità. Le lezioni si terranno a partire dalle ore 17:30 presso la Sala Incontri Maria Teresa Santoro di Palazzo Simoncelli (Piazza del Popolo, 17); informazioni ed iscrizioni al numero di cellulare: 3387323884.