Commento di Dante Freddi – Uno con quella serie di ergastoli, almeno cinquant’anni in galera li deve scontare. Coloro che invocano l’amnistia diventano complici morali dei suoi delitti, disperati moribondi sconfitti dalla storia.
È il primo commento a caldo che mi è uscito dopo aver letto il post di HuffPost Italia e che ho lasciato su quella pagina. A una lettura più attenta il giudizio nei confronti delle uscite di Ferrando, Ferrero e Caruso mi sembra però eccessivamente delicato. Sarà anche vero che Salvini ci fa sopra la sua propaganda, ma è giusta la soddisfazione per la cattura di questo latitante assassino che si è sottratto per decenni alla pena comminata dallo Stato italiano e si è preso gioco di tutti con quello sberleffo insopportabile.
Dice Caruso, ex deputato rifondarolo, che il carcere dovrebbe essere riabilitazione e Battisti, ormai ultrassessantenne, non avrà la possibilità di rieducarsi. Mi sembra un ragionamento privo di logica. Poiché è riuscito a scappare finora, ormai sarebbe troppo tardi per la giusta pena, che diverrebbe quindi vendetta? chissà cosa ne pensano i famigliari delle persone che ha assassinato. Battisti, tra l’altro, non si è mai pentito, aggravando ancora di più la sua posizione. Che poi la cattura del terrorista riporti in agenda un periodo buio della storia italiana, che fa gioco rispolverare a Salvini, è normale che accada: gli errori di una sinistra assolvente si pagano, anche dopo quarant’anni, quando a riscuotere è un seminatore d’odio come Salvini.
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Il portavoce del Partito Comunista dei Lavoratori: “La soluzione logica è l’amnistia” Informazioni su questo sito web
I comunisti non ci stanno: “Arresto di Battisti è propaganda di governo. No alla vendetta”
I comunisti Ferrando, Ferrero e Caruso non ci stanno: “Arresto di Battisti è propaganda di governo. No alla vendetta”. Il portavoce del Partito Comunista dei Lavoratori: “La soluzione logica è l’amnistia”
Amnistia per Cesare Battisti. Il portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori Marco Ferrando commenta così l’arresto del terrorista rosso, avvenuto per mano dell’Interpol in Bolivia. “Per fatti di 30 anni fa, la soluzione logica dovrebbe essere l’amnistia per Cesare Battisti“, ha dichiarato dicendosi contrario all’estradizione.
“SALVINI VUOLE ESIBIRLO COME TROFEO” – “Da parte del governo – dice Ferrando – c’è il tentativo di sfruttare questa cosa come occasione propagandistica. Noi siamo sempre stati ferocemente contrari, da un punto di vista anticapitalistico e rivoluzionario, a ogni teoria e pratica del terrorismo, che porta acqua alle classi dominanti e disorienta la classe operaia. Detto questo, per fatti di 30 anni fa, la soluzione logica dovrebbe essere l’amnistia. Nessun elemento di enfasi, di gioia o di solidarietà verso un governo reazionario come quello di Salvini e Di Maio”. E ha aggiunto: “Noi non abbiamo nulla a che spartire con la collaborazione tra un governo ultra-reazionario come quello di Bolsonaro e quello di Salvini. Entrambi vogliono esibire Battisti come trofeo”.
FERRERO: “PROPAGANDA DI GOVERNO” – È una propaganda del governo anche secondo Paolo Ferrero, ex deputato ed ex segretario di Rifondazione Comunista: “È evidente che siamo a un’altra puntata del depistaggio di massa che questo governo e in particolare Salvini fanno. Prima gli immigrati, adesso Battisti. Il problema vero è che tutti i problemi che c’erano prima, dalla disoccupazione alla precarietà, alle bollette che aumentano… tutto il disagio della gente è peggiorato”.
“Siamo alla produzione teatrale continua di fuochi artificiali per cercare di far sì che la gente non pensi ai problemi veri. Il problema vero – osserva – è che i ricchi sono troppo ricchi, hanno una ricchezza pazzesca”. Sulla eventuale estradizione di Battisti, Ferrero dice: “Questo lo decidono i brasiliani, mi pareva ci fossero ragioni nel governo precedente che aveva negato l’estradizione, perché ci sono pasticci processuali…”. C’è chi chiede l’amnistia per il terrorista dei Pac: “Vedremo, ne discuteremo”, risponde l’ex parlamentare.
CARUSO: “VENDETTA NON SERVE” – Per Francesco Caruso, ex deputato di Rifondazione Comunista, “mi sembra una sete di vendetta che non ha nessuna altra funzione se non ripagare l’odio e il rancore di questi signori al governo”. Il terrorista dei Pac “ha le sue colpe, ma il Battisti che aveva vent’anni e il settantenne di oggi – sottolinea – sono due persone diverse. Il carcere ha una funzione riabilitativa. Non si capisce cosa debba fare questo signore in carcere se il principio del carcere resta quello sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, che si chiama ‘rieducazione’, non ‘vendetta’. Questo esisteva nelle società pre-cristiane…”.
Confrontando la condizione di Battisti con quella dei latitanti di mafia, Caruso osserva: “La logica punitiva può avere sua logica nel momento in cui serve a intimorire, punire… quella con la mafia è una guerra che c’è ancora ed è bene che vecchi e nuovi mafiosi vengano perseguiti, condannati… qua invece si tratta di prigionieri politici di una guerra civile finita 40 anni fa. In Italia non si è mai voluto fare i conti con tutto questo”.