Commento di Dante Freddi Florido Fratini ha commentato un intervento di Massimo Gnagnarini, che ha raccolto molti botta e risposta, alcuni anche ispirati da posizioni preconcette nei confronti dell’ex assessore: sono le medesime sempre, senza cedimenti, senza argomenti utili a capire meglio, senza possibilità di scambio. Adesso, poi, c’è anche chi in ogni tema che si discute ci piazza il bene che fa per i più deboli, e giudica e pontifica, come se non ci fossero anche altri, privati e associazioni, a occuparsi degli ultimi, da decine d’anni, in silenzio, senza fare politica, senza mai candidarsi al premio bontà. Ho deciso di proporre il commento argomentato di Fratini, perché si può essere d’accordo o meno, ma pone la sua visione, con tranquillità e disponibilità. Io lo condivido pienamente, consapevole che la mia percezione dei problemi potrebbe essere condizionata da storia, idee, pensiero, esperienze, amicizie, idiosincrasie, interessi, informazioni ecc. Sarebbe utile conoscere il parere di altri che sono disponibili a ragionare. Sarebbe un atteggiamento rivoluzionario, che dipende soltanto da noi e arricchirebbe questa piazza che è Facebook, ormai la piazza in cui ci troviamo tutti i giorni.
Commenta Dino Fratini
poche cose dette da uno che, se dovesse fare politica, non saprebbe dove mettere le mani … ma che, d’altra parte, non può fare a meno di ascoltare e dire la sua … Germani ha fatto, probabilmente anche al di sopra delle proprie forze, tutto quello che umanamente era nelle sue possibilità … 1) risanamento del bilancio: certo, è stato lacrime e sangue, ma senza il risanamento non sarebbe stato possibile pensare o programmare di spendere ed investire in futuro, in presenza di una situazione politica generale in cui le amministrazioni locali non possono comprare neanche la carta igienica, non esistono praticamente più trasferimenti di risorse dallo stato centrale e le imposte locali sono fagocitate a loro volta dallo stesso stato centrale; 2) idea di città: si può dire quello che si vuole sull’idea di città dell’amministrazione Germani e dell’assessore Vincenti, ma un’idea, però, c’è ed è stata palesata e, seppur in minima parte, è stata attuata; certo, quando si prendono le decisioni è inevitabile scontentare parte anche rilevante dei cittadini, e magari quelle prese sono decisioni anche sbagliate, ma in questi ultimi anni abbiamo visto finire l’immobilismo ed il galleggiamento delle precedenti amministrazioni che, a mio avviso (ma posso sbagliarmi), per non perdere consensi hanno fatto di tutto per non prendere decisioni; 3) Germani, poi, ha dovuto pure far fronte (diciamolo chiaramente) ad una forte ostilità da parte del suo stesso partito di provenienza, frutto di dissapori mai sopiti e risalenti alle stesse primarie di quasi cinque anni fa; questa è circostanza poco considerata, ma importantissima per capire quello che è successo in questi anni, che deve spingere sempre più a considerare che i partiti tradizionali devono stare il più possibile lontani dalle amministrazioni locali, una volta concluse le elezioni, e lasciar governare chi è stato eletto consentendogli di attuare il programma votato dai cittadini; 4) senz’altro andrebbero ascoltate di più le categorie economiche e sociali di questa città in modo da arrivare a decisioni il più possibile condivise, ma se ascoltare significa alla fine non decidere per non scontentare nessuno allora bisogna tirare dritti; 5) bisogna abituarsi a fare da soli: l’amministrazione, per le ragioni che ho prima detto, non può spendere ed investire e deve quindi diventare una semplice anello di collegamento tra tutte le categorie, imprenditori, commercianti, professionisti, lavoratori, ecc. per studiare ed attuare (senza soldi pubblici, ripeto) i migliori modi per consentire alla città di produrre ricchezza; ricchezza che non può che provenire dal turismo di alto livello, che non può che passare per le eccellenze gastronomiche, l’artigianato artistico, l’alto livello dei servizi, ecc. ecc.