Finalmente il PD orvietano ha concluso il suo ciclo di opposizione con cui ha accompagnato l’Amministrazione Germani. Non so se si possa parlare del PD orvietano o di Scopetti, il suo segretario, ma ieri si è chiusa una penosa vicenda iniziata cinque anni fa, quando l’allora segretario, sempre Scopetti, cercava un sindaco di livello superiore e costrinse Germani alle primarie, perse da lui e dal suo candidato sindaco Taddei. La vicenda non si è mai chiusa e questi anni sono stati di assordante silenzio del Pd alternati a momenti di opposizione strisciante. Non c’è un atto che nasca da un’elaborazione del partito di Scopetti, a parte una cronologia delle azioni che si sarebbero dovute effettuare per affrontare il problema del traffico e della sosta. Mi era anche piaciuto quel piano. Poi se ne sono perse le tracce, dopo che l’opposizione interna denunciò che erano state scopiazzate da internet. L’unico sentimento rimasto vivo e costante è stato il rancore per Germani disubbidiente, che si era anche scelto gli assessori, come prevede la legge. Da lì dispetti, qualche voto contrario all’Amministrazione in Consiglio comunale, la cacciata di Gnagnarini e ora l’accusa di intrattenere rapporti poco chiari con la Regione, come se la Regione fosse un ente concorrente per chi governa una città.
Il resto è zero. E zero più zero è uguale a zero. E lo sarà anche domani.
Posta Claudio Lattanzi è con Andrea Scopetti e Andrea Taddei.
La clamorosa svolta del Pd orvietano: “cerchiamo un altro candidato sindaco alternativo a Germani”. Il segretario del Pd Andrea Scopetti oggi a La Nazione Umbria.
L’intervista di Lattanzi pubblicata su La Nazione
ORVIETO-Un documento condiviso quasi all’unanimità con il quale il Pd ha deciso di voltare pagina dopo Giuseppe Germani. Il partito si pone adesso l’obiettivo di dar vita ad una coalizione molto aperta, più sociale che politica, più civica che partitica. La sostanza è quella di una bocciatura della Giunta Germani e la necessità di individuare altre strategie ed altre persone per cercare di vincere le elezioni di primavera. La notizia è presa e gli organi dirigenti lo hanno messo nero su bianco, ma lo scontro politico tutto interno al Pd è solo agli inizi perché il sindaco uscente è intenzionato a giocarsi ogni carta possibile per cercare invece una ricandidatura sotto le stesse insegne e, per raggiungere questo obiettivo, guarda con grande interesse anche al congresso nazionale di inizio anno. Evitare dolorose fratture a livello locale potrebbe infatti essere la parola d’ordine in grado di agevolare il secondo mandato di Germani. Il segretario Andrea Scopetti pesa le parole come se fossero grammi d’oro, ma la sostanza la lascia intendere. “Cinque anni fa ci siamo presi un impegno e assunti una responsabilità che, essendo persone serie, porteremo fino alla fine, pagando per questo anche un prezzo. Ai cittadini non interessano né le divisioni, né i dissapori, né le chiamate all’unità. Guardano a chi è in grado di risolvere i grandi problemi di questo territorio-dice- il Partito democratico è interessato a cercare queste soluzioni e costruire opportunità credibili e realizzabili. Lo stiamo facendo costruendo un fronte e una coalizione aperta che sia in grado di fare scelte non più rinviabili e ricostruire una classe dirigente all’altezza della sfida. Da qui partiremo per trovare un sindaco in grado di rappresentare al meglio questi obiettivi”. Un sindaco che una gran parte del gruppo dirigente del partito vorrebbe essere espressione della tanto decantata società civile e, soprattutto, che non si chiami Giuseppe Germani. Nei confronti del primo cittadino sta per partire un fuoco di fila sulla gestione della questione ambientale e dei rapporti tenuti finora con la Regione. Rapporti che vengono considerati poco trasparenti come dimostrerebbe la recente sentenza del Tar sui lavori fatti da Acea in discarica. “La sentenza-aggiunge Scopetti- fa emergere un atteggiamento ambiguo e contraddittorio dei rappresentanti del Comune in conferenza dei servizi, a fronte di un mandato molto chiaro ed inequivocabile affidatogli dal Consiglio comunale che però non trova riscontro in nessuno degli atti pubblicati dal Tar. Su questo chiederemo conto in Consiglio comunale. Dall’altro si sancisce la mancanza di coraggio su scelte che negli ultimi dieci anni potevano e dovevano essere compiuti a tutela del paesaggio, dell’ambiente e i prodotti del nostro territorio. Siamo rimasti inascoltati fino ad ora ma continueremo a batterci. Almeno da quello che si può vedere, l’ampliamento della discarica credo che sia già stato fatto”.
C.L.