Massimo Gnagnarini commenta un suo post; Non mi sorprende che una parte di orvietani potranno pure prender spunto da questi fatti per ribaltarli a nutrimento delle rispettive simpatie o antipatie politiche e aggiunge nel commento In politica conta la credibilita’ non conta la verita’.
Gnagnarini fa il punto sulla vicenda della Libreria dei Sette e trae alcune conclusioni, sintetizzate in due titoli, “Uno schiaffo alla città” e “In politica conta la credibilità, non conta la verità” . Di seguito il suo post, pubblicato da orvietosi.it. Aggiungo all’acuto intervento dell’ex assessore alcune annotazioni.
Sì, condivido l’impressione di Gnagnarini, togliere i libri il giorno di Natale è uno schiaffo alla città, come a ribadire il vuoto lasciato, la necessità di Campino perché esista a Orvieto una libreria. Io credo che la veloce e tempestiva liberazione sia giustificata dal fatto di sgomberare prima possibile i locali e disdire il contratto, per non pagare affitti al Comune di Orvieto se non quelli dovuti per contratto. Altrimenti sarebbe un atto fanciullesco.
So che lì, nel Palazzo dei Sette, avranno sede attività importanti, chiunque governi, forse anche una nuova libreria e non rimpiangeremo i bei tempi della Libreria dei Sette, a cui tutti diciamo “grazie”.
Per il resto delle valutazioni sulla vicenda, ho già scritto e mi rifaccio alla storia ricostruita da Gnagnarini, che non lascia dubbi, se si vuole capire e non ci sono interpretazioni politicanti.
Invece, il commento di Gnagnarini In politica conta la credibilita’ non conta la verita’. non lo capisco.
In politica credo conti la “credibilità”, certamente, ma ugualmente la “verità”, l’unica che può essere raccontata dal politico. Il contrario, e ne abbiamo ampi esempi di questi tempi, sarebbe la bugia o la mezza verità o la superficialità, secondo una scala nefasta di espressioni che si oppongono al bene comune.
Qui l’intervento di Gnagnarini.