Nascosto in mezzo agli antichi e fitti boschi di Bomarzo si erge un gigantesco, affascinante ed enigmatico masso in peperino scolpito, le cui gradinate conducono alla piattaforma sulla cima, dove lo sguardo si apre e si sperde verso la vallata tiberina e le lontane alture che la delimitano, coronandola. E’ la Piramide di Bomarzo, un altare che oggi è circondato da un bosco ancora ben conservato e affiancato da numerosissimi altri monumenti rupestri, di varia natura e misura, sui quali però la Piramide svetta, quasi a costituire il fulcro di questo prezioso lembo di territorio viterbese.
A questo enigmatico monumento arcaico è dedicato il libro “I misteri della Piramide di Bomarzo” di Salvatore Fosci e Luciano Proietti che la casa editrice Intermedia Edizioni pubblicherà entro questo mese. Si tratta del secondo volume, dopo “Umbria esoterica ed occulta”, della nuova collana editoriale dedicata all’esoterismo. L’altare ancora non ha trovato precisa e completa datazione e funzione, a oggi collocata in età etrusco-romana, e ciò contribuisce quasi ad aumentarne il fascino antico e misterioso. Archeologi e studiosi espongono qui le teorie più accreditate intorno all’origine e alle funzioni della Piramide, inserita in un ambiente naturale di grande suggestione in cui si trovano anche abitazioni rupestri scavate dentro enormi rocce megalitiche, pestarole, altari e luoghi di culto, tagliate etrusche, chiese, un cimitero paleocristiano, il tutto servito da percorsi viari che testimoniano l’antica e intensa frequentazione di questi luoghi.
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