È appena uscita, già reperibile in libreria, la Guida sentimentale di Orvieto, a cura della scrittrice Laura Ricci e pubblicata da Vita Activa, qualificata casa editrice indipendente di Trieste che, per le guide sentimentali, ha creato una collana dedicata. La guida, nata da un laboratorio di scrittura creativa tenuto da Laura Ricci all’Unitre di Orvieto, racconta la città in modo non asettico, ma appunto “con gli occhi del sentimento”, secondo la scelta libera ma esaustiva di chi ha partecipato alla redazione del lavoro. I testi della Guida sentimentale di Orvieto sono stati redatti da Tina Abenante, Maria Barlozzetti,
Antonio Bergami, Paola Bonifazi, Luigia Caracausi, Aurora Cincinelli, Ornella Cioni, Francesco Ercolani, Giuseppina Filpi, Luisa Fiumi, Stefania Fontani, Loretta Fuccello, Maria Antonietta Gambacorta, Eugenia Mocio Pellegrini, Shirli Ouimette, Giulia Parrano, Laura Ricci, Luigia Rumore, Linda Sciri, Paola Sellerio, Angiolina Vonmoos, con testi aggiuntivi dello storico e architetto Raffaele Davanzo, dell’etruscologo Giuseppe M. Della Fina e del compianto Nazzareno Montanucci, a cui autrici e autori hanno dedicato, nell’imminenza dell’improvvisa scomparsa, un segnalibro che correda il volume.
La guida è completata da alcune schede informative, per meglio inquadrare alcuni aspetti dei luoghi o delle persone di cui si narra, e dalle belle suggestive foto di Francesco Ercolani, architetto: inquadrature originali e non scontate della città, le sue, in stretta relazione con i luoghi dell’anima descritti nei testi.
La dimensione urbana che scaturisce dalla narrazione si presenta come un tessuto poliedrico di spazi che, con le loro bellezze e le loro criticità, talvolta con le piccole ossessioni che suscitano, disegnano una topografia dell’anima tracciando una mappa di pensieri e sensazioni.
“Secondo Benjamin – si legge tra l’altro nell’introduzione della curatrice al volume – una città descritta da un nativo somiglia sempre a un libro di memorie, perché non invano vi ha trascorso la sua infanzia. È quanto accade in gran parte in questa guida, dove i luoghi sono rappresentati non tanto rispetto al punto di vista, dunque allo sguardo, quanto piuttosto rispetto alla collocazione temporale del proprio vissuto, dunque alla coscienza.
E accanto alle storie private di ognuno, di ognuna, coprotagonista del passato o del presente è Lei, la città di Orvieto con la sua evoluzione e le sue prospettive composite. L’effetto è quello di una città che risuona e si compone lentamente come in un canto polifonico e in un rimando di echi, così da mostrare luoghi diversi che le narrazioni e l’iconografia concentrate intorno al grandioso trinomio Rupe-Duomo-Pozzo di San Patrizio trascurano e schiacciano, e che invece conservano storia, memoria e potenzialità di scoperta e suggestione. La ricchezza di un lavoro come questo, a fronte di tante pagine letterarie o storico-artistiche illustri su Orvieto, è proprio nello sbilanciamento che, della città, restituisce anche il lato in ombra e il vissuto quotidiano di chi la abita”.
“Come tutte le guide sentimentali – conclude Laura Ricci – potrà servire per visitare in modo eccentrico e insolito la città, per ripensarla e approfondirla sotto ulteriori aspetti una volta tornati a casa, per ripercorrerla da abitanti insieme ai battiti di altri e altre che la vivono e, a chi la guida, per riflettere sulle pulsioni e i desideri che, ieri come oggi, Orvieto suscita e nutre”.