Antonio Ruina e Pagina Massimo Gnagnarini hanno condiviso un
post di Massimo Gnagnarini
Renzi 80 euro per 10 milioni di italiani + 1,8 mld al REI per i poveri.
Di Maio con il reddito di cittadinanza a 6 mld – 1,8 che lo prende dal REI dà 4,2 mld a 6 mln di italiani pari a 70 euro cadauno.
Se parliamo di “bonus” Renzi è il campione. Lo ha fatto senza fare sta figura di merda con l’Europa.
Solo i ciechi e gli odiatori possono negarlo.
La differenza , semmai, è che Renzi il bonus lo ha dato a chi lavora in regola mentre Di Maio lo vuole dare a chi lavora in nero.
Commento di Dante Freddi
Considerazione sui numeri che offre Gnagnarini.
Il reddito di cittadinanza è ovviamente una bufala, almeno rispetto alle attese derivanti dalle promesse elettorali, secondo cui ciascun povero disoccupato avrebbe potuto avere 780 euro, previo dovere accettare almeno una di tre offerte di lavoro. Ma ora le variabili saranno talmente tante che potrà avere qualcosa di significativo soltanto qualche furbo, magari con certificazioni false e lavoro in nero. Niente preoccupazione invece per le tre offerte di lavoro, che sono una chiara presa per i fondelli, soprattutto nel Sud. Lasciamo stare la patetica discussione sui Centri dell’impiego, che dovrebbero funzionare come in Germania tra tre mesi. Ma anche fosse un anno e si bruciasse tutto il miliardo previsto, la loro efficienza è una chimera che constateremo con amarezza. Riusciranno soltanto a trovare lavoro a un migliaio di impiegati nei Centri.
Certo è, comunque, che è necessario offrire una risposta ai poveri e sostenere chi è in difficoltà, ampliamento del REI o reddito di cittadinanza che sia. Senza furbizie politicanti, per puro dovere di solidarietà.
In quanto agli 80 euro di Renzi, a mio avviso, sono stati una ricetta inutile per il rilancio dei consumi, buona soltanto per rimediare voti. La mancanza di una selezione dei beneficiari tra chi ha realmente bisogno ha reso ancora maggiore la distanza tra chi un lavoro ce l’ha e chi è in mezzo a una strada. Dieci miliardi l’anno mal spesi.
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Se parliamo di “bonus” Renzi è il campione. Lo ha fatto senza fare sta figura di merda con l’Europa.
Solo i ciechi e gli odiatori possono negarlo.
La differenza , semmai, è che Renzi il bonus lo ha dato a chi lavora in regola mentre Di Maio lo vuole dare a chi lavora in nero.
Commento di Dante Freddi
Considerazione sui numeri che offre Gnagnarini.
Il reddito di cittadinanza è ovviamente una bufala, almeno rispetto alle attese derivanti dalle promesse elettorali, secondo cui ciascun povero disoccupato avrebbe potuto avere 780 euro, previo dovere accettare almeno una di tre offerte di lavoro. Ma ora le variabili saranno talmente tante che potrà avere qualcosa di significativo soltanto qualche furbo, magari con certificazioni false e lavoro in nero. Niente preoccupazione invece per le tre offerte di lavoro, che sono una chiara presa per i fondelli, soprattutto nel Sud. Lasciamo stare la patetica discussione sui Centri dell’impiego, che dovrebbero funzionare come in Germania tra tre mesi. Ma anche fosse un anno e si bruciasse tutto il miliardo previsto, la loro efficienza è una chimera che constateremo con amarezza. Riusciranno soltanto a trovare lavoro a un migliaio di impiegati nei Centri.
Certo è, comunque, che è necessario offrire una risposta ai poveri e sostenere chi è in difficoltà, ampliamento del REI o reddito di cittadinanza che sia. Senza furbizie politicanti, per puro dovere di solidarietà.
In quanto agli 80 euro di Renzi, a mio avviso, sono stati una ricetta inutile per il rilancio dei consumi, buona soltanto per rimediare voti. La mancanza di una selezione dei beneficiari tra chi ha realmente bisogno ha reso ancora maggiore la distanza tra chi un lavoro ce l’ha e chi è in mezzo a una strada. Dieci miliardi l’anno mal spesi.