di Valeria Cioccolo
Dalle certezze del Novecento in cui il Lavoro – con la L maiuscola – era insieme alla famiglia il punto fermo nella vita di ognuno, alla frammentazione del nuovo secolo in cui si passa ai “lavoretti”, alla precarizzazione alla disponibilità, specialmente dei Millennials, a rinunciare ai propri diritti pur di lavorare. Ma una speranza c’è. Dalla prima giornata di Nova Civitas quattro bussole per un orientamento.
È il Vescovo S.E. Benedetto Tuzia ad aprire Nova Civitas 2018 dedicata al tema attualissimo del lavoro e ai suoi cambiamenti: “Grazie anche all’esperienza della visita pastorale che sto svolgendo sul territorio in questo periodo, ho conosciuto molte realtà lavorative di Orvieto-Todi segnate da tante storie, di crisi, di rarefazione, di perdita di certezze -dice il Vescovo. Eppure non bisogna perdere la speranza, anche questi sono luoghi ‘sacri’, perché il lavoro contribuisce a elaborare la nostra crescita di persone, la nostra realizzazione, perché sarà sempre fondamento di democrazia.”
Ma è necessario riportare al centro la persona. Le nostre vite oggi sembrano destinate a rimanere intrappolate in una gabbia economicista, dove contano solo i numeri, mentre il lavoro inizia dai volti e dagli occhi degli uomini, non dai costi da tagliare. Il “Nord” a cui tendere è il Bene Comune, la dignità di ognuno.
Ha proseguito con un ricco excursus sui cambiamenti in atto nel lavoro ma anche sulle nuove opportunità che questi cambiamenti offrono, Andrea Casavecchia, Docente di welfare e cittadinanza sociale all’Università di Roma Tre. Oggi si aprono ferite sociali e umane che sono davanti ai nostri occhi: la difficoltà di arrivare a fine mese anche se si ha un reddito, perché il salario di un “lavoretto” non è sufficiente, alla precarizzazione del rapporto che non viene mai trasformato in contratto più stabile, all’invasione del tempo di lavoro 7 giorni su 7 e h24, per cui si è disposti a sacrificare il riposo o la festa per lavorare. Ciò distrugge la volontà di creare progetti di vita, non tanto nella possibilità di avere figli, quanto di considerare ciò per cui lavoriamo come una realizzazione personale, che non sia un mero guadagnare denaro per il denaro.
Eppure accanto alle ferite ci sono nuove visioni e opportunità, date ad esempio dall’automazione e dalle tecnologie che, se da un lato portano a considerare l’uomo come variabile di un sistema e a classificarlo come utile o non utile in base a meri indicatori di performance, se correttamente utilizzate possono far crescere il sistema, compiendo lavori ripetitivi, sostituendo esseri umani in situazioni pericolose e creando nuove professioni. Vediamo nascere artigiani 4.0, persone che condividono esperienze e servizi (Sharing economy) e altri lavori immensamente creativi. Ma ciò che serve è anche una diversa visione della formazione del mondo educativo dove oltre all’acquisizione di competenze utili vengono coltivate relazioni umane.
E allora ecco da Nova Civitas 4 bussole che dovrebbero guidare non solo politici e imprenditori nelle scelte future, ma anche tutti noi nel modo di considerare la vita. Sono riprese dalle encicliche sociali di tre Papi, ve le proponiamo:
1 Bussola: Il valore del lavoro non va valutato con il PIL che oggi determina sempre di più con il suo alzarsi e abbassarsi le nostre vite. Il lavoro dovrebbe essere considerato la nostra collaborazione all’opera di Dio quindi favorire la nostra vocazione (Giovanni Paolo II, Laborem Exercens)
2 Bussola: l’economia dovrebbe essere fondata sul Dono oltre che sul profitto. È importante che i mercati non siano aleatori, ma che si basino sulla fiducia e sulla concretezza (Papa Benedetto XIV, Caritas in Veritate)
3 Bussola: il lavoro deve essere libero, creativo, partecipativo, solidale. Sono le dimensioni del lavoro dignitoso (Papa Francesco, Evangelii Gaudium)
4 Bussola: la questione ecologica, quindi l’ambiente, va di pari passo con la questione sociale e il lavoro va pensato in questi termini (Papa Francesco, Laudato Sii)
Il prossimo appuntamento con Nova Civitas è per il 15 dicembre con “La situazione attuale del mondo del lavoro in Italia e in Umbria: sfide, buone pratiche e opportunità”.