ACQUAPENDENTE – Acquapendente si stringe affettuosamente attorno al feretro di Santi Cheli nel suo “ultimo viaggio”. Così come affettuoso poco prima delle ore 12.00 il ricordo fattoci pervenire dall’ingegnere Domenico Carriero, vice comandante del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Siena “Stazione costernata – si sottolinea – nel dover convivere con l’evento luttuoso verificatesi Domenica 4 Novembre che ha coinvolto un Nostro Capo Squadra Esperto in servizio presso il Distaccamento di Piancastagnaio. Siamo venuti a contatto per l’ultima volta con Lui nella giornata di Martedì 26 Settembre. Una data trasformatasi in una sorta di “ultimo turno” del suo servizio. Visto che è deceduto a seguito di una caduta nella propria abitazione conseguente ad un malore. Ci piace ricordare in questo momento con orgoglio le tappe più importanti della Sua carriera: l’assunzione nel 1991 presso il Nostro Comando. Avvenuta in modo continuativo a partire dal 1992 con l’eccezione degli anni dal 2003 al 2007 nei quali aveva prestato servizio presso il Comando di Viterbo. Il meritatissimo passaggio di qualifica avvenuto nel 2011. Lo ricordiamo generoso, preciso, pronto e puntuale nella partecipazione a diverse missioni per calamità di rilevanza nazionale tra cui l’alluvione di Lucca nel 1992, il terremoto nelle Regiomi Umbria e Marche nel 1997, il terremoto de l’Aquila nel 2009, il terremoto nell’Emilia Romagna nel 2012. Nel 2006 aveva ricevuto la croce di anzianità per i 15 anni di servizio prestati Ma quello che tutti Noi chiamavamo con affetto Francesco è stato molto altro. Nel lavoro amico di tutti, valente ed attento nella guida di mezzi pesanti, semplice ed amichevole allo stesso tempo nel vivere con amore la sua professione. Onesto ed amorevole verso i famigliari a lui più vicini: padre Angelo, moglie Anna, figliocce Arianna ed Alessia. Ma quello che ci piace è ricordare il suo grande cuore. Che ci ha fato forza di credere nel domani”. Poco dopo le ore 13.00 inizia il via-vai sempre più numeroso di amici e parenti presso la camera mortuaria dell’Ospedale di Acquapendente. Vivissima l’emozione per il momento luttuoso dei coniugi Giancarlo Sarachino “Jacky” e Carla Cerrini accompagnati dalla figlia Viiginia, amici intimi del cinquantacinquenne conosciuto come Francesco. Arrivano poi le Associazioni: delegazioni Pugnaloni Nuova Torre e Gsa, Virtus Acquapendente, Viola Club Acquapendente, Carabinieri Protezione Civile, Croce Rossa., Avis ed Aido la cui moglie Anna Danesri era stata Presidente Alle ore 15.30 il feretro entra in Chiesa in spalla ad una delegazione di Vigili del Fuoco. Ed un quarto d’ora dopo inizia l’omelia del parroco don Enrico Castauro: “Ci accompagna oggi pomeriggio dolore e sofferenza – sottolinea. Ma anche la stupenda forza di essere Famiglia e Popolo di Dio. Impegnata in maniera raccolta e silenziosa a stare accanto a Francesco. Siamo carichi di dolore nel cuore. Perché ci viene a mancare improvvisamente una persona pura, buona e sincera. Dobbiamo idealmente abbracciarlo ancora più forte. Poiché ci ha mostrato come si può essere esempio di bontà, discrezione, silenzio”. Viene poi letta la preghiera dei Vigili del Fuoco: “Iddio, che illumini i cieli e colmi gli abissi, arda nei nostri petti, perpetua, la fiamma del sacrificio. Fa più ardente della fiamma il sangue che scorre nelle vene, vermiglio come un canto di vittoria. Quando la sirena urla per le vie della città, ascolta il palpito dei nostri cuori votati alla rinuncia. Quando a gara con le aquile verso Te saliamo, ci sorregga la Tua mano piagata. Quando l’incendio, irresistibile avvampa, bruci il male che si annida nelle case degli uomini, non la ricchezza che accresce la potenza della Patria. Signore, siamo i portatori della Tua croce, e il rischio è il nostro pane quotidiano. Un giorno senza rischio non è vissuto, poichè per noi credenti la morte è vita, è luce: nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell’inferno dei roghi. La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio Per Santa Barbara Martire”. Alle ore 16.45 la bara viene poggiata sul mezzo con autoscala “Magrus 115” dei Vigili del Fuoco e salutata dalle sirene dei camion. Sotto una pioggerellina fastidiosa viene portato al cimitero locale per la tumulazione.
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