ORVIETO – Giovedì 11 ottobre San Giovanni XXIII Papa, il Patrono dell’Esercito Italiano è stato ricordato con una messa solenne concelebrata nella chiesa dedicata, presso la Caserma Nino Bixio di Orvieto. Presenti alla cerimonia autorità civiche e militari, il Gonfalone della Città di Orvieto e rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’Arma.
Don Aldo Nigro, cappellano militare, ha ricordato la figura del Papa Buono, esempio di servizio e militanza pastorale. Con decreto del 17 giugno 2017, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in virtù delle facoltà concesse da papa Francesco, ha dichiarato san Giovanni XXIII Patrono presso Dio dell’Esercito Italiano per l’impegno da cappellano militare nel promuovere le virtù cristiane tra i soldati, la dedizione alla causa della pace e l’esempio costituito da tutta la sua vita.
Breve biografia. Già seminarista, allievo del Pontificio Seminario Romano dell’Apollinare, Angelo Giuseppe Roncalli nel luglio 1901 chiese volontariamente che gli venisse anticipato il periodo del servizio militare in modo che il fratello Zaverio potesse restare a casa per condurre il lavoro nei campi. Arruolato nel 73° reggimento fanteria e destinato nella caserma Umberto I di Bergamo, fu congedato il 30 novembre 1902. Tornato in seminario, conseguito il dottorato in Sacra Teologia, il 10 agosto 1904 fu ordinato sacerdote nella chiesa di Santa Maria in Montesanto, in piazza del Popolo a Roma. Nel febbraio 1905 fu scelto come segretario da monsignor Giacomo Maria Radini Tedeschi, vescovo di Bergamo.
Nel 1915, il presule era morto l’anno precedente, don Roncalli allo scoppio della guerra fu arruolato nell’esercito con il grado di sergente nei reparti di Sanità, come era d’uso per i sacerdoti coscritti (non vigevano ancora i Patti Lateranensi); dal 1916, fu nominato tenente cappellano a Bergamo, dichiarata città ospedaliera. Alla fine del conflitto, curò l’apertura di diverse Case dello studente e nel dicembre 1920 papa Benedetto XV lo fece presidente del Consiglio centrale dell’Opera per la Propagazione della Fede in Italia.
ominato Visitatore apostolico in Bulgaria nel febbraio 1925, il 19 marzo seguente fu ordinato vescovo, col titolo di Areopoli. Il 27 novembre 1934 monsignor Roncalli venne inviato alla Delegazione apostolica di Turchia e Grecia, che aveva contribuito a fondare nel 1931 e nominato amministratore apostolico dei latini di Costantinopoli. In Turchia fu mediatore con il governo per i cattolici. In Grecia migliorò le relazioni col Patriarca e coi metropoliti ortodossi, gettando le basi per il cammino ecumenico, sotto l’egida di Pio XI e Pio XII.
Durante la seconda guerra mondiale, in Turchia, Monsignor Roncalli intervenne spesso a favore dei profughi, ebrei e non solo; agendo di persona, rivolgendosi alle organizzazioni internazionali e alla Santa Sede. Il 6 dicembre 1944 papa Pio XII lo nominò Nunzio apostolico a Parigi e successivamente, il 12 gennaio 1953, lo creò cardinale prete del titolo di Santa Prisca nominandolo Patriarca di Venezia.
Nel Conclave dopo la morte di papa Pio XII, il 28 ottobre 1958, gli succedette il cardinal Roncalli, settantasettenne, ventitreesimo tra i Pontefici legittimamente eletti, con il nome di Giovanni. Grande riformatore della Chiesa, il 25 gennaio 1959, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, annunciò l’indizione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che aprirà l’11 ottobre 1962, di un Sinodo diocesano per Roma, dal 24 al 31 gennaio 1960, e l’aggiornamento del Codice di Diritto Canonico, con un’apposita commissione.
Tra le otto lettere encicliche spicca la «Pacem in terris» del 1963, prima enciclica indirizzata anche «a tutti gli uomini di buona volontà», centrata sui temi della pace e del giusto ordine sociale. Nella primavera del 1963, gli fu attribuito il Premio Balzan per la pace, in ragione, tra l’altro, del suo intervento durante la crisi di Cuba, nell’ottobre precedente. Giovanni XXIII, gravemente malato, morì il 3 giugno 1963. Dichiarato Venerabile il 20 dicembre 1999 da papa Giovanni Paolo II, la sua beatificazione fu celebrata in piazza San Pietro a Roma il 3 settembre 2000, nel corso del Grande Giubileo. Fu poi canonizzato il 27 aprile 2014, unitamente al Beato Giovanni Paolo II, da papa Francesco.