ORVIETO – Sembra quasi un paradosso: aiutano chi ha bisogno ma a loro la mano non la tende nessuno. E’ la storia controversa di “Diamoci Una Mano” che sebbene non si sia ancora costituita come Associazione, ha aggregato oltre tremila persone in tutto l’Orvietano disposte ad aiutare chi ha bisogno. Bisogni concreti come scorte di cibo e vestiario ma anche lavorativi. Fondatrice di questo che ad oggi è un movimento in attesa di diventare ufficialmente un’Associazione senza fini di lucro, è una ragazza orvietana, Beatrice Casasole, mossa dall’unico desiderio di mettersi a disposizione della comunità cercando di venire in contro il più possibile alle esigenze della “sua” gente.
Dopo mesi in cui “Diamoci una mano” si è fatta conoscere in tutto il territorio sostenendo e aiutando i più bisognosi, tristemente si viene a conoscenza di una realtà che stride fortemente con l’attivismo umanitario di questo movimento. “Purtroppo, nonostante lo abbiamo chiesto più volte – racconta Beatrice – ad oggi la nostra costituenda associazione non ha ancora una sede. Il nostro è un impegno serio, motivato e sentito ed è mortificante vedere come non importi nulla alle Istituzioni”. Quello di Beatrice è un appello accorato “perché – dice – chiediamo solo di poter continuare a svolgere la nostra missione nel migliore dei modi. Invece siamo costretti ad aiutare la gente in mezzo alla strada.
acciamo ritrovi quasi settimanali dove raccogliamo vestiario, beni di prima necessità e tutto ciò di cui la gente ha bisogno, ma lo facciamo nelle piazze, sotto la pioggia o sotto il sole. Vorremmo avere un posto che faccia da deposito per i beni che la gente di cuore ci dona così da poter aiutare gli altri in ogni momento, sempre e comunque”.
Nonostante incontri e si scontri con tanti muri, Beatrice è comunque determinata ad andare avanti nel suo impegno umanitario nei confronti del prossimo. “Quello che facciamo è mosso dal cuore, dalla consapevolezza che fare del bene agli altri fa bene non solo a chi riceve ma anche a chi dona. Vogliamo proseguire il nostro percorso in maniera dignitosa. Non chiediamo nient’altro. Solo una sede … la forza, le determinazione e l’amore per andare avanti, per tendere una mano, per darci una mano … la mettiamo noi”. (Sa.Simo)
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