ORVIETO – L’idea è semplice, avvincente, gentilmente sovversiva: trasformare le competenze, i saperi e la voglia di vivere degli anziani in un lievito di rigenerazione culturale e sociale. Come? Per mezzo di un progetto che restituisca alla persona anziana un ruolo attivo nelle dinamiche di cura dei beni comuni materiali e immateriali. Il progetto si chiama “Custodi del Territorio” e beneficia delle risorse del Fondo Sociale Europeo previste per le misure di “invecchiamento attivo” della Regione Umbria. A concepirlo la Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” di Orvieto, capofila di un’Associazione Temporanea di Scopo comprendente la Cooperativa “Mir”, il Centro Studi Città di Orvieto e l’Unitre dell’Alto Orvietano. Due gli stakeholders di riferimento: l’Ancescao dell’Orvietano e la Zona sociale n.12.
Si diventa “Custodi del Territorio” alla fine di un percorso formativo e di laboratori di pratica che riguardano (1) le attività di valorizzazione dei beni culturali locali e (2) la realizzazione di officine itineranti di artigianato locale.
La valorizzazione dei beni culturali – Il territorio dell’Orvietano è ricco di siti archeologici, monumenti, musei, biblioteche. In questo prezioso catalogo troviamo beni arcinoti, visitati da centinaia di migliaia di persone. Poi ci sono chiese e palazzi “minori”, piccoli musei e piccole biblioteche che contribuiscono a dare forza e senso a quella rete diffusa di luoghi cella cultura e dell’arte che culmina nei grandi emblemi studiati dagli storici di mezzo mondo. Spesso tali luoghi restano chiusi, inaccessibili, silenziosi, fino a obliterarli dal sapere della gente del posto.
L’idea del progetto è semplice: mobilitare il senso civico e le passioni culturali e artistiche degli “over 65” per restituire questo patrimonio al presente, agli sguardi e alla volontà di sapere dei visitatori. Su base volontaria si costituirà un “team” di “Custodi del Territorio” disponibile a contribuire alle aperture, a fornire informazioni puntuali sul bene presidiato, a raccontare storie di luoghi e personaggi. Il team potrà operare in sinergia con altre associazioni, istituzioni e scuole ma anche attivare proprie iniziative di scoperta, cura e valorizzazione.
Le officine dell’artigianato locale – Questa formula ha per obiettivo quello di ricomporre e rendere nuovamente disponibile i saperi pratico artigianali, un tempo patrimonio comune di generazioni e oggi colpevolmente ridotto al silenzio dallo “spettacolo della merce” e dalla dimenticanza del “saper fare”. Il modello delle officine prevede il coinvolgimento, in qualità di maestri-tutor di 8 artigiani “over 65” esperti di sei discipline: sartoria, lavorazione cuoio-legno, terracotta, vetro artistico, agricoltura e floro-vivaismo. Il programma prevede la realizzazione di 24 officine itineranti in sei luoghi diversi (Casa di Quartiere “La Meglio Gioventù” di Fabro, Cooperativa Sociale di Produzione Lavoro Mir, 3 Centri Sociali Anziani Ancescao, UniTre Alto Orvietano). Alla fine del progetto questi neo-artigiani “over 65” potranno cimentarsi nello sviluppo di opere ed esperimenti all’interno delle quattro “residenze artigianali” e che ci piace pensare come a piccole e operose comunità di fabbricatori di mondi possibili.
Il welfare community e le politiche di invecchiamento attivo – Il 27,7% dei residenti nel Comune di Orvieto (il 28,6% nel Comprensorio) ha più di 65 anni (contro il 26,8% della provincia di Terni e il 25,1% dell’Umbria). Un dato importante e che rischia di determinare, in assenza di politiche adeguate, una prospettiva per queste zone certamente non appagante. In questo scenario, il progetto “Custodi del Territorio” sperimenta un modello innovativo che tiene insieme prevenzione, socialità e beni culturali materiali e immateriali , avviando un processo di valorizzazione del capitale sociale, relazione ed umano che può essere mobilitato a servizio dei “beni comuni” del territorio. Allo stesso tempo l’intreccio fra cultura, salute e benessere si attesta come una delle più interessanti esperienze finalizzate alla prevenzione delle malattie e al miglioramento della qualità della vita degli “over 65”.
Informazioni – per aver informazioni relativamente ad iscrizioni ed inizio dei corsi contattare la referente della cooperativa capofila dott.ssa Catia Bartolini 335-7638715