Esaminare le questioni relative alla chiusura del ciclo dei rifiuti, alla luce dell’evoluzione dei flussi nel corso del 2018. A questo scopo la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l’assessore regionale all’Ambiente Fernanda Cecchini hanno convocato una riunione con sindaci, Auri (Autorità umbra per rifiuti ed idrico) ed Arpa Umbria per lunedì 5 novembre, a Palazzo Donini.
Alla riunione sono stati invitati a partecipare il presidente di Auri, i sindaci dei Comuni di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Orvieto, Magione, Gubbio e Spoleto e il direttore generale di Arpa Umbria.
“Dalle foto relative all’ampliamento della discarica – ha portato l’argomento in consiglio comunale il consigliere Andrea Sacripanti (GM) – alcuni esperti hanno rilevato che lo sbancamento sia ben oltre i 400 mila metri cubi. Chiedo al Sindaco se è in condizione di rassicurare i cittadini orvietani e a che punto sta il ricorso al Tar. Aggiungo che Acea ha recentemente negato all’Arpa Umbria la possibilità di effettuare verifiche con georadar sulla discarica. Tutti sono intervenuti su questa presa di posizione di Acea, l’unico a non farlo è stato il Sindaco che, nell’interesse della salute dei concittadini, invito ad intraprendere azioni concrete per far si che Acea provveda a quanto richiesto”.
“Alla recente riunione che si è svolta in Auri – è stata la risposta del sindaco Giuseppe Germani – è stato presente l’Assessore Custolino che ha esposto la indisponibilità del Comune di Orvieto ad accogliere rifiuti extra bacino Ati4 di Terni, provenenti cioè dalla Provincia di Perugia. Sull’ampliamento i nostri uffici hanno scritto alla Soprintendenza e alla Regione che sono gli organi preposti alla verifica, al fine di accertare che tutto quello che oggi avviene nella discarica sia effettivamente rispondente a quanto autorizzato. Sul ricorso al Tar la posizione dell’Amministrazione Comunale resta quella nota e siamo in attesa della calendarizzazione dell’udienza. Sul georadar stiamo aspettando che Acea metta in atto tutte le azioni richieste da Regione e Arpa, pena il ricorso per le vie giudiziarie”.