ORVIETO – Se se ne è andato in silenzio alle prime luci dell’alba di lunedì 3 settembre Pier Luigi Leoni, stimato intellettuale orvietano che per quasi nove anni abbiamo avuto l’onore di ospitare sul nostro giornale. Un uomo sincero, silenzioso, dall’animo nobile. Persona squisita che porteremo sempre nel cuore. Dalla redazione di orvietosi giungano le più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia. Con la morte di Pier termina oggi anche la nostra rubrica del lunedì curata insieme a Franco Raimondo Barbabella. I funerali si svolgeranno martedì 4 settembre alle 15 presso la chiesa di Ciconia.
Grazie per non averci mai deluso e per esserci stati, sempre e comunque. Addio Pier, a presto.
A presto Pier Luigi. Quando Dio vorrà, sperando di aver meritato di starti vicino, potremo godere ancora del piacere dell’amicizia, dell’amore che ci ha legati per oltre quarant’anni : stima reciproca, scambio, ricerca del tempo da vivere insieme, voglia di imparare dall’altro, gusto di condividere letture, pensieri, progetti, azioni, comportamenti, visioni, valori, scazzafrullonate. E anche ricette. Non siamo stati sempre d’accordo su tutto, ci mancherebbe, ma la tua onestà intellettuale riusciva comunque ad arricchirmi e modificarmi. Tu mi mancherai nella vita di ogni giorno, perché ogni giorno mi hai reso più leggero stare su questa terra e ti ho amato. A presto, amico carissimo.
Dante Freddi
Ciao Pier, amico carissimo, persona di valore!
Ci ha lasciati Pier Luigi Leoni – frase che non avrei voluto mai scrivere –, per me un grande amico, per tutti, anche per chi non ha avuto la fortuna di frequentarlo, di sicuro una persona speciale.
L’amico. Una frequentazione di quelle che segnano una vita: intensa, dialettica, affettuosa. Ci piaceva stare insieme, scambiarci opinioni, chiederci consigli, impostare iniziative, godere di una sana serata tra amici. Abbiamo coltivato l’amicizia come valore umano tra i più alti ed essenziali. Ne è testimonianza tra le tante la nostra rubrica del lunedi ospitata per quasi nove anni su OrvietoSi.
Partita per contribuire al superamento dell’anatra zoppa (è una storia interessante che prima o poi andrà scritta) dimostrando che posizioni opposte possono convivere, con il passare dei mesi e degli anni è diventato l’appuntamento di due amici che ragionano sulle cose di casa nostra e del mondo con il solo scopo di stimolare la reciproca capacità di riflessione e quella dei lettori. Ci siamo influenzati senza
timore, abbiamo addolcito le posizioni senza soffrirne.
Siamo rimasti noi stessi ovviamente, ma siamo entrambi cambiati. Alla fine, diceva Pier, ci conoscevamo così profondamente che avremmo potuto scrivere l’uno l’elzeviro o la risposta dell’altro. Un’amicizia forte, un valore che continuerà a vivere.
Il professionista e l’uomo pubblico. Pier ha messo a disposizione della comunità le sue competenze e la sua cultura. Ha svolto la sua professione con assoluta onestà e grande competenza. Non ha lesinato consigli disinteressati. Un esempio di funzionario pubblico, che mi auguro i Comuni dove lui ha prestato servizio, vogliano riconoscere ed onorare.
Ha prodotto tante belle iniziative su diversi piani, testimonianza della sua poliedricità. In diverse di queste siamo stati insieme. Ne
parleremo in altro momento. In Consiglio comunale abbiamo sperimentato che cosa vuol dire porsi al di là delle appartenenze e mettere al primo posto l’interesse di tutti. L’elenco sarebbe lungo.
Abbiamo fondato insieme ad altri amici carissimi il COVIP e da ultimo Comunità in Movimento. Abbiamo cercato di dimostrare che tra
diversi si può lavorare senza paraocchi per il bene comune. Un altro valore che cercheremo ancora di far vivere anche in suo nome.
La persona. Un uomo semplice e nel contempo complesso. Fede forte e visione laica. Colto, profondo, amante degli aforismi, lettore accanito, scrittore piacevole, era capace di spaziare in una pluralità di campi. Il confronto con lui era di quelli che non smetteresti mai di sviluppare. Ma era anche conclusivo, sognante ma organizzato, capace di trovare soluzioni pratiche che brillavano col timbro della sua vivace
intelligenza.
Una ricchezza consegnata a tutti noi, che abbiamo il dovere di custodire perché viva ancora nella comunità che ha così profondamente amato. A tempo debito credo che il gruppo di amici con cui Pier ha trascorso tanto tempo della sua esistenza vorrà testimoniare che stima e affetti amicali non sono parole.
Ciao, caro amico. Ci hai arricchiti di quella sapienza umana che è sempre stata cosa rara e che oggi lo è ancor più. Perciò sei in noi. Hai dato molto alla comunità in cui hai scelto di vivere. Perciò continuerai a vivere.
Ad Anna, a Elisabetta, a Walter va il mio forte e affettuoso abbraccio. – Franco Raimondo Barbabella
Pier Luigi Leoni se ne andato in prima notte, lasciandoci il ricordo di uomo di cultura,arguto ed attento ai mille fatti della vita, dalle scienze giuridiche, di cui era meritamente Dottore, alla politica ed infine, ma non per ultimo, alla gastronomia, in particolare quella di .territorio.
Chiedero’ alla moglie ed ai figli di consentirmi la sua erudita libellistica di materia per fascicolarla con il modesto impegno da me profuso da oltre un anno nella rubrica della Conventicola del Budelluzzo, di cui Pier Luigi era membro, e farne una piccola guida della cucina d’Umbria e dintorni,con la grazia di qualche benevolo editore. So che gli farebbe piacere, cosi’ come quella sera in cui, insieme ad altro amico anch’egli scomparso, Gisleno Breccia, ci recammo alla trattoria del Boccone del Prete a Porano, dove gustammo un piatto semplice e poverissimo preparato da me direttamente, cioe’ la frittata a trippa. Stefano Moretti
“E’ stato sicuramente un uomo delle Istituzioni, non solo per la sua lunga e intensa attività di Segretario Comunale in vari comuni fra l’orvietano e il viterbese ma perché la sua profonda competenza nella materia del diritto, unita alla concretezza del governo delle cose nell’interesse della comunità, ne hanno fatto un personaggio molto stimato nei vari ambienti della politica locale. Lo ricordiamo come persona di fine cultura con un grande senso dell’autoironia che aveva il pregio, non comune, di comunicare in modo semplice e insieme accattivante a qualsiasi platea si rivolgesse: i suoi interventi erano sempre attesi e seguiti con grande attenzione.Già consigliere comunale dal 1995 al ’99 – la cosiddetta ‘consiliatura breve’ quando il mandato amministrativo era di quattro anni – prima al fianco di Luca Coscioni nella lista civica ‘Per Orvieto’ e poi nel gruppo di Alleanza Nazionale, Pier Luigi Leoni è poi tornato a sedere sugli scranni del Consiglio Comunale di Orvieto con l’amministrazione guidata dal mio predecessore Antonio Concina.Al di là degli schieramenti politici, tra destra e sinistra, egli ha sempre dato contributi fattivi per il superamento di scogli, talvolta pretestuosi e preconcetti, e superando – con autorevolezza e pacatezza – ostacoli ritenuti da altri insormontabili. Come dimostra la convinta battaglia da lui portata avanti, in modo bipartisan per il mantenimento e rilancio del Centro Studi ‘Città di Orvieto’, proprio sul finire del precedente mandato amministrativo, dimostrando un grande senso del bene comune e grande indipendenza e autonomia di giudizio. Ai familiari ed amici giungano le più sincere condoglianze”. Il sindaco Giuseppe Germani
Anche l’Agenzia di Informazione Istituzionale del Comune di Orvieto “Orvieto Notizie” partecipa al lutto per l’immatura scomparsa dell’amico e collega Pier Luigi Leoni, già redattore del periodico locale “Il Comune Nuovo”, e ne ricorda la sensibilità ed attenzione ai temi dell’informazione e comunicazione istituzionale, più volte dimostrata in varie occasioni durante l’assolvimento del mandato di consigliere comunale di Orvieto.
Fratelli d’Italia si unisce al dolore della famiglia Leoni e di tutti coloro che hanno conosciuto e stimato un grande uomo, un politico acuto mai banale, sempre animato da quello spirito critico che lo ha sempre contraddistinto come uomo concreto e libero . Così Eleonora Pace, Portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia esprime la partecipazione sua e di tutta la classe dirigente del partito locale e nazionale per la scomparsa di Pierluigi Leoni, per lunghi anni esponente della destra politica nelle sue varie fasi e più volte membro dell’amministrazione comunale di Orvieto.
Alfredo De Sio componente dell’esecutivo Nazionale del partito di Giorgia Meloni e per lunghi anni Consigliere Regionale dell’Umbria ricorda la solida amicizia che per anni lo aveva legato a Pierluigi Leoni . “La mia conoscenza con Pierluigi non era fatta solo di anni di condivisione di stagioni politiche , ma aveva avuto modo di arricchirsi con tante occasioni di confronto nelle quali con i suoi consigli ed il suo sostegno mi aveva affiancato nel rappresentare al meglio le istanze e le esigenze del territorio orvietano in seno al Consiglio Regionale. Un uomo di grande cultura e profondamente legato alle radici della sua terra.
Una persona buona, capace fedele che manifestava con coerenza le proprie idee e che ci ha accompagnato anche nella nascita di questo nuovo percorso politico, fornendo anche ai più giovani consigli e spunti per mantenere alta la scala dei valori profondi ai quali non ha mai rinunciato . Tanti importanti insegnamenti che ha lasciato in eredità non solo alla nostra comunità ma a tutta la città di Orvieto”.
Caro Pier, anche tu hai preso il largo con il tuo battello per una navigazione a noi ancora sconosciuta.
Ascoltiamo la campana che anche per noi sta suonando, i nostri giorni saranno migliori.
Hai saputo fare della tua vita un’avventura dove la tua passione era il tuo timone. Quella passione e coinvolgimento che riuscivi a trasmetterci nei tanti progetti attraversati insieme.
E ora mi metterò al computer scriverò e poi a chi invio i miei scritti i miei dubbi, forse mi risponderai nel modo in cui si crea un contatto con chi vive altra dimensione. Ti davi con tutte le tue energie dispensando consigli disinteressati , altruismo, amicizia, e condivisione erano i tuoi valori.
Non avevi peli sulla lingua, tagliente con le parole e lo sguardo, diretto e genuino, non amavi tergiversare sapevi che della vita non va sprecato neanche l’attimo, quell’attimo che alla fine ha un valore infinito.
Il tempo che hai dedicato alla politica era per il piacere di servire, per migliorare la comunità,la qualità della vita, seguivi principi e valori che trascendono la politica.La tua opera sarebbe stata ancora preziosa se pensiamo ai momenti bui che abbiamo dinanzi. Oggi abbiamo bisogno di uomini grandi, di uomini che sanno entrare nell’arena e combattere con sani principi.
Il tempo dedicato alla lettura e alla scrittura era il tuo tempo migliore, ma il fine ultimo era di arricchire gli altri,di aggiungere e allungare vita attraverso la conoscenza. Una persona carica di umanità, e sensibilità come tu eri , avrà avuto i suoi momenti di meditazione sul senso ultimo della morte quante volte sarà stata compagna silenziosa, interrogata con garbo, accarezzata e lasciata andare per amare ancor di più la vita. E ora vai, e che il tuo mare sia lo stesso mare dove è nata la vita. (M.Virginia Cinti)“Con Pier Luigi Leoni se ne va un sincero amico ed un convinto sostenitore del progetto di crescita culturale e civile sul quale si fonda l’esperienza del Centro Studi ‘Città di Orvieto’. Lo ha strenuamente difeso insieme ad altri autorevoli concittadini nel momento in cui ne era stata messa in discussione la stessa esistenza, in quanto lo riteneva un fattore imprescindibile di sviluppo per la Città e l’intera area territoriale che ad Orvieto fa riferimento.
“Uomo di profonda e raffinata cultura ha sempre saputo anteporre il ‘bene comune’ e gli interessi generali della comunità orvietana a quelli di parte. Ci piace ricordarne la spiccata indipendenza di giudizio ed il profondo senso delle istituzioni, mai disgiunti dalla grande umanità che ha sempre connotato il suo agire, sia nella sfera pubblica che in quella privata. Alla sua Famiglia giungano le condoglianze e l’abbraccio fraterno del Consiglio di Amministrazione e dell’intero Staff del Centro Studi”. Presidente della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”, Matteo Tonelli
Rapido come le sue battute volutamente ciniche, se ne è andato Pierluigi Leoni. Un reazionario illuminato, un reazionario che con le sue provocazioni castigava i finti rivoluzionari, un reazionario che reagivaalla idiozia corrente con un sorriso tra il sornione e bonario. Ho avuto la fortuna di averlo amico: e scherzavamo sulle nostre opposte idee politiche, che non ci impedivano di provare affetto l’uno per l’altro.Ricordo quando pranzavamo alla Colonnetta, insieme al fratello Flavio, e ricordo che parlava quasi sottovoce, con calma olimpica, quasi volesse coprire le sue battute intelligenti e feroci, che si mescolavanoalle memorie della sua amata Montefiascone, studi e giovinezza. Guardava il mondo con allegria e con un sottile rimprovero, come se il mondo fosse una sua creatura venuta male: ma non si pentivamai di aver creato un mondo di cui sorridere con intelligenza, e il suo sorriso aveva un fondo paradossale di tristezza che non riusciva ad essere contagiosa. Mi viene in mente che Pierluigi avesse qualchemistero da nascondere, il mistero di chi sa pensare anche quando parla..E il suo pensiero era solo suo, il finto cinismo era per tutti e per nessuno. In tempi remoti scrivemmo insieme sulla rivista “ Il Vicino”-Fingevamo di parlarci, io da Porano e lui da Castelgiorgio, il che ci consentiva di dire quello che pensavamo con il distacco di chi parla da lontano. E non risparmiavamo di colpire le magagne di una Orvietoa cui guardavamo con triste sarcasmo. Anche allora giocavamo ad essere feroci, ma sapevamo sorridere e far sorridere con la sottile ironia che credo di aver imparato da lui. Ci pungevamo a vicenda,ma senza mai ferirci. Eravamo contenti di parlare da sponde opposte, sapendo che il nostro era un parlare cortese. Io forse finto comunista, lui forse reazionario tra il finto e il vero. Una volta mi consigliòdi leggere gli aforismi di uno scrittore spagnolo, di cui non ricordo il nome, in questo momento di tristezza. Uno scrittore sapientemente reazionario, spietato soprattutto con i comunisti. Io comprai quel libro,fidandomi del suo acume. E quel libro ha un posto d’onore nella mia modesta libreria, accanto alle Opere Scelte di Lenin: e quei libri non litigavano tra loro, semmai ammiccavano un sorriso come fannoi libri intelligenti, incapaci di rancore, anzi uniti da una sorta di inconsapevole involontaria affinità: quello scrittore di cui mi sfugge il nome era feroce e pungente come il Lenin dei tempi migliori. Riusciva a sapere tutto di tutti,il mio amico Pierluigi, ma quel sapere era frutto di una inesauribile curiosità. Pierluigi era persona di cui ci si poteva fidare, la sua storia terrena era fatta di fiducia data e ricevuta.Credo che avesse molti amici, e dico “credo” perché avrei forse voluto solo per me la sua amicizia preziosa. Negli ultimi tempi si vedeva poco ad Orvieto, forse per abituarci a non soffrire quando sarebbe andato via per sempre. Io non sono davvero quello che si dice un credente in Dio o chi per lui, e Pierluigi lo sapeva, ma non mi scomunicava per questo. E forse si meraviglierà. e certamente sorrideràdi questa specie di necrologio. E mi guarderà, con il suo sguardo luminoso e brillante, se mi viene in mente che esista un Paradiso per accoglierlo. E sono certo che saprà guardare con ironia anche il Paradiso, e non risparmierà battute non paradisiache a santi e beati. La sua morte è stata rapida e pronta come la sua intelligenza. Chiedo scusa a tutti, ma non riesco a piangere la sua morte: ho quasi paura che lui mi prenderebbe in giro, e mi racconterebbe qualche aneddoto giocoso su nostra sorella morte. Pierluigi è morto come ha vissuto. Una morte rapida, per non dar fastidio. Una morte intelligente, e lui direbbe”ironia della morte” – Fausto Cerulli