ORVIETO – Nuova doccia fredda per i pendolari umbri: dal 25 settembre le vendite della Carta Tutto Treno Umbria per l’anno 2018 sono sospese. E’ quanto recita un volantino di Trenitalia affisso alla stazione di Orvieto che, come prevedibile, ha significato l’ennesimo schiaffo per il popolo dei lavoratori. “Rimangono in vigore – si tiene a precisare nel volantino – fino alla loro naturale scadenza le Carte Tutto Treno Umbria acqustate antecedentemente la data del provvedimento”. A postare la foto del provvedimento il consigliere e pendolare Andrea Sacripanti.
Segue il testo dell’interrogazione di Sacripanti:
Il sottoscritto Consigliere comunale, premesso che:
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in data 25 settembre sono stati affissi sulle bacheche delle biglietterie delle stazioni ferroviarie umbre, tra cui quella di Orvieto, gli avvisi con cui la Regione Umbria ha informato i pendolari della sospensione dell’emissione della Carta Tutto Treno Umbria a decorrere proprio dal 25 settembre 2018;
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la Carta Tutto Treno è quel titolo di trasporto integrato il cui acquisto annuale o semestrale consente, unitamente al possesso dell’abbonamento per i treni regionali, di utilizzare sia i treni regionali che gli Intercity per le destinazioni fuori Regione ed è per questi motivi che il sistema integrato Carta più abbonamento è quello più utilizzato dalla quasi totalità dei pendolari orvietani che si dirigono ogni giorno nel Lazio o in Toscana per lavorare o studiare;
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tornando all’oggetto dell’interrogazione, oltre ad essere scandaloso il fatto che venga data notizia del provvedimento nello stesso giorno da cui decorre la sospensione, peraltro utilizzando mezzi ormai desueti e poco visibili ai più, la decisione della Regione appare incomprensibile e fortemente lesiva per i pendolari umbri ed in particolare per quelli orvietani che rappresentano i maggiori fruitori della Carta Tutto Treno;
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sembrerebbe che il budget a disposizione della Regione si sia esaurito e che la stessa Regione Umbria abbia deciso di non rifinanziare il titolo di viaggio per i residui tre mesi dell’anno in corso. Questo comporterà ricadute fortemente penalizzanti per i possessori della Carta con scadenza il 30 settembre e per i nuovi “avventurieri del pendolarismo” che dal 25 settembre non potranno beneficiare delle condizioni offerte dal sistema integrato e che ora dovranno scegliere se sottoscrivere un abbonamento per treni regionali o per gli intercity e ciò costituisce un grave limite alla possibilità di scelta di treni più utili e compatibili con gli orari di lavoro o di studio;
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non solo. Il fatto che con una cadenza poco rassicurante la Regione Umbria metta in discussione le condizioni di acquisto, il valore economico e il contributo della Carta Tutto Treno, evidenzia come lo stesso Ente regionale non abbia una posizione definita e stabile nei confronti della permanenza del sistema di trasporto integrato in questione e questo modo così approssimativo e superficiale genera un perenne stato di incertezza circa le condizioni di trasporto che non può più essere tollerato dai pendolari umbri e dagli orvietani in particolare;
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già lo scorso anno si era verificata la medesima situazione con la Regione che a ottobre 2017 decise di sospendere l’emissione della Carta con gravissime conseguenze per i pendolari umbri. Da allora sono stati convocati tavoli e riunioni, ai quali hanno partecipato anche gli amministratori locali, nei quali l’Assessore regionale Chianella ha fornito le più ampie rassicurazioni sulla copertura finanziaria relativa all’emissione della Carta per tutto il 2018. Addirittura si era ipotizzato di legare l’utilizzo della Carta ai redditi ISEE, soluzione che avrebbe permesso alla Regione di intervenire con un contributo ponderato sulla base delle dichiarazioni presentate da ogni singolo viaggiatore ma, evidenziate le lacune di questo sistema che alla fine avrebbe penalizzato indistintamente tutti i pendolari, da allora non si è più ragionato su come garantire la fruizione annuale di questo titolo di viaggio;
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è bene ricordare che i pendolari orvietani sono quotidianamente alle prese con disservizi dovuti a ritardi, guasti dei treni, ingiustizie dovute all’incomprensibile fermata ad Orte del 598 delle 18,12 e che questa situazione è ben chiara al Sindaco di Orvieto che nel tempo ha mostrato tutta la sua debolezza nei confronti di una Regione che ha lo sguardo e il portafoglio rivolti soltanto verso alcune realtà territoriali.
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soltanto a parole, infatti, il Sindaco di Orvieto, sugli organi di stampa o in risposta alle decine di interrogazioni che lo scrivente ha già presentato al riguardo, ha sempre dichiarato di volersi impegnare per migliorare i collegamenti ferroviari della nostra Città, addirittura “sognando l’alta velocità”, così come ha mostrato, in apparenza, di volersi schierare dalla parte dei pendolari orvietani in tema di disservizi e di costi. Dichiarazioni smentite inesorabilmente dai fatti come dimostrano i treni ad alta velocità di Perugia e prossimamente di Spoleto con Orvieto rimasto a bocca asciutta ed i ritardi clamorosi che ancora persistono;
tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere comunale chiede al Sindaco di Orvieto se non ritenga opportuno intervenire con urgenza presso l’Assessorato regionale competente per sollecitare il ripristino dell’emissione della Carta Tutto Treno per i residui tre mesi dell’anno in corso e se non ritenga utile e necessario convocare lo stesso Assessore regionale in un incontro pubblico e partecipato con il Comitato locale dei pendolari, così come ufficialmente richiesto dallo stesso Comitato, per chiarire una volta per tutte le seguenti questioni:
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se la Carta Tutto Treno Umbria sarà un titolo di viaggio ancora presente nel 2019 e a quali condizioni economiche e di durata potrà essere acquistata;
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se è reale o soltanto mera propaga la volontà di eliminare lo scalo ad Orte del treno Intercity 598 delle 18,12 che permettere di abbreviare i tempi di viaggio Roma-Orvieto di 14 minuti;
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se la Regione è intenzionata ad intervenire seriamente presso Rfi e Trenitalia per migliorare le condizioni di viaggio dei passeggeri che vivono continuamente disagi dovuti a ritardi per guasti ai mezzi di trasporto o intasamento delle linee ferroviarie.