di Santina Muzi
Nell’area di “Osteria Nova” sull’Alfina, alias “Villanova”, sono tuttora presenti interessanti manufatti, quali un bel laghetto ed un traforo che convoglia verso il Montacchione le acque di un fossato denominato “Fosso del Condotto”, opere che alcuni fanno risalire al periodo dei Manassei. L’attribuzione è verosimile, in particolare se consideriamo lo scambio di missive risalenti al 1898 tra la signora Bianchi Gado moglie del Fumi ed Amilcare Manassei che negli ultimi anni dell’Ottocento ad Osteria Nova ha eseguito lavori importanti.
Eccone alcuni dettagli:
“Sabato non posso muovermi da Corbara, verrò Lunedì in Orvieto e non mancherò di passare da Lei. Sarebbe certamente cosa utilissima se il Sig Fumi, unitamente al suo Sig Fratello, volesse sentire il Monte1 se è possibile restringere l’ipoteca sull’Osteria Nova che ora presenta di certo un maggior valore specialmente nei fabbricati che sono stati tutti restaurati e ampliati e se ne è il caso possiamo domandare anche una perizia…”
All’epoca, e da tempo, sia il fabbricato che i terreni appartenevano all’antica famiglia dei Pandolfi Alberici, ma nei primi anni del ‘Novecento tutto venne acquistato dal Manassei. Lì crebbe il figlio Vittorio e nacquero i nipoti Amilcare, Elvira e Camillo nipoti che hanno tramandato ai discendenti il ricordo di un luogo fantastico e di un periodo felice e stimolante…
Nel secondo dopoguerra, dando credito alle voci secondo cui nel fondo del laghetto fosse caduta una bomba d’aereo, gli Astolfi, nuovi proprietari, incaricarono la ditta Sacchi-Bocchino di Sferracavallo dello svuotamento e della ripulitura del laghetto in questione; un lavoro preciso, affidabile e abbastanza costoso che tuttavia portò alla certezza che nessuna bomba minacciava l’incolumità delle persone e degli animali…
È nel ricordo di Benito Bocchino che la moglie Graziella e la figlia Taira organizzano la presentazione del libro “Il ramo orvietano dei Manassei” edito da Marsili di Orvieto presso la pizzeria da “Zia Graziella” domenica 30 settembre alle 17.