Erano diversi anni che non si assisteva, da parte delle Regioni, a una così generalizzata violazione delle norme che tutelano la fauna e che regolano l’attività venatoria”. A dirlo è il Wwf che protesta contro l’apertura anticipata della stagione di caccia in 14 regioni italiane.
“In pratica le Regioni deliberano di anticipare l’avvio della stagione di caccia ai primi giorni di settembre, rispetto a quanto stabilito dalla legge, ovvero la terza domenica di settembre, prolungando così la già lunghissima stagione venatoria” – dice l’associazione – “Così facendo, si autorizzano moltissimi giorni di caccia in più, con migliaia e migliaia di animali uccisi”.
Per quanto riguarda l’Umbria il WWF il 29/06/2018 ha notificato il ricorso al TAR Umbria contro il Calendario Venatorio 2018/2019 chiedendo l’annullamento della DGR 625/2018 per i seguenti punti:
1) Per l’apertura alla caccia nei giorni 2 e 9 settembre 2018 alle specie Alzavola-Marzaiola-Germano reale-Tortora-Colombaccio-Cornacchia grigia-Ghiandaia-Gazza;
2) Per la caccia di selezione agli ungulati.
Il TAR il 25/07/2018 con Ordinanza n. 00120 ha accolto la domanda cautelare del WWF Italia Onlus sospendendo l’efficacia del Calendario Venatorio, fissando l’udienza pubblica del 4 dicembre. La regione Umbria il 2 agosto ha presentato ricorso al Consiglio di Stato in appello cautelare.
Il Consiglio di Stato nella stessa data ha pronunciato il decreto ed ha fissato la Camera di Consiglio per la discussione collegiale il 6 settembre 2018. La Regione Umbria, con Del. n. 918 del 30/08/2018 sostiene di prendere atto dell’ordinamento del TAR, del Decreto del Consiglio di Stato e del parere espresso dal Servizio Avvocatura Regionale. Sospende la caccia di selezione agli ungulati, ma conferma le giornate di caccia di domenica 2 e domenica 9 settembre. Ma se alla fine del procedimento viene fuori che la caccia durante le due giornate non doveva essere consentita?
Al fine della protezione delle colture agricole la caccia alle specie avicole sopra citate quali agevolazioni porta? Per quanto concerne la difesa delle colture agricole questa dovrebbe essere praticata con altri metodi e non con la caccia. Forse si sceglie la caccia perché è un business economico ed è anche un grosso bacino di voti?
– COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI ORVIETANO, TUSCIA E LAGO DI BOLSENA –