di Valentino Saccà
ORVIETO – Territorio e città sono i punti nodali che Italia Nostra, nella persona del presidente Lucio Riccetti, ha messo sul tavolo durante l’ultima conferenza tenutasi al Caffè Montanucci, con l’intervento dell’avvocato Valeria Passeri.
Per quanto concerne gli abusi al territorio Riccetti ha brevemente fatto un colpo d’occhio generale citando l’area di San Quirico con la coltivazione intensiva dei noccioleti, l’inquinamento da mercurio nel fiume Paglia e il problema della geotermia.
Per quanto concerne la città si è invece accennato alla mancanza di un Piano per l’Arredo Urbano su scala cittadina, che tenga conto dell’importanza storica di Orvieto “con urgenze – ha rimarcato Riccetti – che non possono essere svilite da una viabilità incoerente”.
Palazzo dei Sette che secondo Italia Nostra rischia di diventare un contenitore in cui vengono inseriti i temi più disparati, venendo recentemente considerato dall’attuale Amministrazione Comunale un Condominio Culturale, termine che per il presidente Riccetti risulta ossimorico.
“Palazzo dei Sette – ha sottolineato Riccetti – resta uno dei tanti luoghi orvietani chiusi in un cassetto e l’Amministrazione dovrebbe intervenire e utilizzarlo adeguatamente come spazio espositivo”.
Chiudendo il discorso sulla cultura cittadina Riccetti ha fatto riferimento al tentativo fallito dell’Art Bonus, progetto che ha preso piede in altri comuni e non a Orvieto a causa di una mancanza di preparazione e capacità di poterlo sfruttare al meglio. “Non c’è una programmazione culturale – ha detto – non c’è pianificazione, né adeguata sensibilizzazione”.
Il tema caldo dell’incontro è stato però quello incentrato sull’ampliamento della discarica Le Crete, per il quale Italia Nostra ha sempre risposto con un No secco e che attualmente ha stilato un ricorso al TAR, mediante l’avvocato Passeri, dopo la decisione di ampliamento e sopraelevazione del secondo calanco.
Riccetti ha messo in luce che dopo una serie di ricorsi, compreso quello avanzato da Amici della Terra, si è arrivati ad impugnare un atto specifico della soprintendenza, con richiesta specifica del Ministero dell’Ambiente per svolgere una verifica e una valutazione delle materie depositate in discarica. “Vogliamo sapere cosa si è stivato e cosa si continua a stivare all’interno de Le Crete – ha tuonato Riccetti – Un atto doveroso nei confronti della cittadinanza che subisce la presenza dell’impianto. In fase di valutazione, inoltre, l’ipotesi di procedere ad un esposto per abuso di ufficio nei confronti della soprintendente. Chiederemo verifiche specifiche”.
L’avvocato Valeria Passeri, con l’incarico di tutelare Italia Nostra Orvieto, ha ripercorso dal punto di vista burocratico l’intera vicenda Le Crete iniziata ad agosto 2014 con due pareri contrari all’ampliamento sia da parte del sindaco che dell’allora soprintendente che sono stati superati per decisione del coordinamento del Consiglio Regionale, facendo però restare i dissensi. L’avvocato Passeri ha inoltre ricordato che nel 2017 è stata introdotta una nuova normativa per la valutazione dell’impatto ambientale che non è mai stata perseguita. Bisognava ridurre l’impatto sui crinali di Le Crete e Acea ha abbassato l’impatto sul camping sommitale, senza però ridurre il problema ambientale.
Riccetti ha poi concluso evidenziando l’anomalo silenzio in merito alla questione Le Crete da parte del Consorzio del Vino, dato che uno dei maggiori indotti orvietani è proprio quello vinicolo.