di Fausto Cerulli
Deserto non lasciarmi, anima mia resisti
alla follia. Conosco le scale, se sono
scale quelle che portano alla stanza
dei morti. Le salgo prima di morire,
dopo che sono morti tutti i miei
morti invano. Cammina piano,
ti prego, quando vai via per sempre.
Voglio pensare che non sei andata
via, mi basta la malinconia di qualche
sera alla Magliana, nell’osteria dove
bevevo la gioia di essere vagabondo.
E tu, mondo mio immondo non ridere
di me che mi nascondo dietro
la sottana rossa di una puttana
che non mi chiede altro che soldi,
per darmi il godimento di un solo
momento, l’immortale, il sempre
nella memoria senza storia.
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