di Valeria Cioccolo
Dici Grest 2018 e racconti tante storie. Bambini, gioco, valori, spiritualità, divertimento, animatori, organizzatori. L’edizione appena conclusa ha avuto un grandissimo successo, non solo di partecipazione, i numeri dei ragazzi che hanno partecipato è notevole, ma anche di entusiasmo. Filo conduttore i viaggi di Gulliver sia nel campo di Ciconia/Orvieto Scalo che di Sferracavallo/Orvieto, con tanti laboratori, canti, momenti di riflessione, preghiera e uscite esterne.
Il momento più divertente probabilmente la festa dei Grest che ha visto incontrarsi insieme le varie realtà parrocchiali di Orvieto. In due momenti ha partecipato anche il Vescovo, Mons. Benedetto Tuzia, che ha condiviso momenti di riflessione e di divertimento insieme ai gruppi.
Colore ufficiale del 2018 il giallo, distintivo anche delle magliette degli animatori, una trentina di ragazzi tra i 13 e i 18 anni che hanno reso possibile la buona riuscita delle attività con i più piccoli, vestendo questa “divisa” con grande responsabilità e orgoglio. Ma che significa essere animatore? Lo abbiamo chiesto ad alcuni ragazzi di Ciconia, ecco cosa ci hanno raccontato di questa straordinaria esperienza.
Andrea: Quest’anno il Grest sta andando molto bene grazie alle nuove attività inserite che hanno dato i loro frutti rendendolo più interessante. Il merito è soprattutto degli animatori che insieme con me e a don Emanuele stanno portando avanti questo progetto per la comunità.
Claudia: Un’esperienza bellissima. Ho fatto nuove amicizie, mi sono trovata a collaborare e condividere lavoro e gioco con ragazzi di diverse età scoprendo che ognuno ha qualcosa di bello da dare. Aiutare i bambini più piccoli, poi, è coinvolgente e appagante, abbiamo ascoltato i loro problemi, le loro storie, sembrava ci conoscessimo da sempre. Noi animatori portavamo una bella maglietta che raccontava momenti importanti della parrocchia: il 50° di sacerdozio di Don Augusto, le missioni popolari e il motto del Grest. Questa divisa ci faceva sentire una squadra, ogni strappo si poteva ricucire e ogni divergenza è diventata convergenza. Non mi sono tolta la mia maglietta gialla del Grest nemmeno la sera.
Edoardo: L’animatore di un campo estivo non ha lo stesso ruolo di un animatore di un Grest chiamato a essere soprattutto educatore. Il Signore mi ha chiamato a essere educatore nella nostra parrocchia e non è facile trasmettere ai più piccoli i valori cristiani, ma a loro basta poco capire che possono fidarsi di te. La fede si trasmette anche attraverso piccoli gesti: basta un come stai? grazie, per favore, scusa quando si riconosce di aver sbagliato. Ho iniziato a fare il catechista un anno fa ma da due anni mi occupo del Grest.
All’inizio pensavo fosse semplice. Fisicamente ci si stanca perché richiede tempo e impegno ma più impegnativo è prepararsi spiritualmente. C’è bisogno di una preparazione personale profonda per trasmettere i valori di Gesù. Alla fine del cammino, però, ci si sente più ricchi. Lo scorso anno non avevo chiaro cosa significasse prepararsi spiritualmente, ma le vicissitudini della vita mi hanno aiutato a comprenderlo. Anche se tra noi c’è chi ha più esperienza e chi meno ci accomuna il fatto di avere un unico bellissimo scopo: incontrare Gesù ogni giorno nei volti, nei sorrisi e nei modi dei bambini e degli altri animatori.
Sara: le novità di quest’anno sono state sicuramente le uscite a San Giorgio e quella all’Activo Park a Scheggino e le giornate “speciali” con gli sbandieratori e i pompieri, e la giornata della GrestFest con tutti i Grest di Orvieto.Fino ad ora le cose sono andate più che bene, grazie anche alla collaborazione degli animatori della parrocchia di Orvieto Scalo, i bambini sono tanti e si divertono speriamo di continuare così.
Sebastiano: riguardo al gruppo degli animatori…Allora tutti i ragazzi che stanno affrontando questo percorso stanno facendo bene dalle nuove leve a quelli che come me ormai hanno il piacere di far divertire bambini e ragazzi ogni estate. Sono molto contento anche dell’aiuto che ci stanno dando gli animatori di Orvieto Scalo che nonostante non siano abituati ad un numero così elevato di ragazzi da animare stanno dando la loro mano in tutti fronti. Il gruppo di animatori che si è creato è uno dei migliori al quale io stesso ho partecipato perché nonostante la diversa provenienza siamo tutti uniti sotto un unico traguardo ovvero quello di far divertire i ragazzi e educarli secondo la parola di Dio così che poi possano diventare persone civili ed educate e magari anche futuri animatori.
Passione, motivazione, buoni valori, orgoglio di fare parte di una squadra e la condivisione di valori positivi di buona vita e spirito cristiano. Un mix vincente. Al prossimo anno!