ORVIETO – Può il contemporaneo vivere senza il passato? Possono le innumerevoli informazioni del presente saturare lo spazio della narrazione con una continuità che non lascia lo spazio ad altro se non al momento? Punti interrogativi che trovano forma e risposta nelle opere d’arte della quinta edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Viterbo che, quest’anno, grazie all’appoggio di istituzioni e privati, ha trovato terreno fertile anche a Orvieto.
Per la prima volta, dunque, la Biennale si è estesa lungo un itinerario di importanti siti etruschi come Orvieto, appunto, Montefiascone, Tolfa, Lubriano, Grotte di Castro e Arlena di Castro, costituendo così un’occasione ulteriore di confronto della creatività contemporanea con le molteplici realtà che costituirono un tempo parte dell’antica Etruria.
Con la direzione artistica della presidente Laura Lucibello e curata da Isaco Praxolu, la biennale “orvietana” è concepita come una grande mostra diffusa che coinvolge una selezione di 30 artisti le cui opere (fra dipinti, sculture, installazioni e manufatti) sono ospitate fino al 30 settembre all’interno di 7 diverse prestigiose sedi istituzionali e private scelte per creare un cammino dialogante tra la stessa opera e lo spazio che le ospita: Vetrya, Pozzo della Cava, Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Museo Claudio Faina, Museo Modo Emilio Greco, Teatro Mancinelli, Palazzo Netti.
La rassegna si è aperta ieri negli spazi del Vetrya Corporate Campus 2 con opere di Antonio Barbieri, Leila Cardosi, Donato Catamo, Massimo Chioccia/Olga Tsarkova, Simone Di Stefano, Michele Golia, Thomas Lange, Flavio Petricca, Salvatore Ravo, Sara Spaccino, Susippo, Eva Tarantello.
“Il nostro sogno – ha spiegato Katia Sagrafena co-founder di Vetrya S.p.A. che insieme a Luca Tomassini, fondatore e ad del gruppo, hanno tenuto particolarmente ad ospitare negli spazi del campus una sezione della mostra – è sempre stato quello di realizzare un ambiente di lavoro in grado di mettere al centro le persone aiutandole a realizzare le proprie aspirazioni e ponendo in essere ogni attività in grado di coltivare riflessione, espressione individuale e libertà. Con questa iniziativa, il vetrya Corporate Campus assume una nuova dimensione ed offre all’arte (ambito per eccellenza della riflessione, dell’espressione individuale e della libertà, con i sogni e le utopie, relazioni con l’altro e gli altri) uno spazio di predilezione. Il campus diventa così un luogo dove l’arte può rappresentare un’alternativa reale all’individualismo e all’indifferenza, un luogo in cui la voce degli artisti può diventare valore cruciale nell’insieme dei dibattiti contemporanei”.
Ma l’auspicio, manifestato e sottolineato da Sagrafena, è quello di mettere a disposizione lo spazio per ospitare una mostra permanente diventando così ambiente di contaminazione e di libertà.
“Mi auguro che i molteplici linguaggi dell’arte possa attecchire anche in questo territorio” è intervenuto il critico d’arte e coordinatore per la sezione Orvieto della Biennale Davide Sarchioni. “Lavorare sul territorio orvietano è stata una riscoperta, con questo esordio abbiamo voluto rendere omaggio soprattutto alle personalità artistiche e creative che lo popolano. L’esperimento – ha aggiunto – è stato quello di fare una ricognizione, oltre che degli artisti, anche delle loro opere collocandole negli spazi giusti affinchè si creasse un percorso dialogante tra gli spazi stessi”. Come ha avuto modo di sottolineare la presidente Lucibello al termine della mostra – fissata per il 30 settembre – tutte le opere potrebbero trovare spazio in un catalogo. Ma, come sempre, soprattutto quando si parla di arte e di cultura, il problema è la mancanza di fondi. “Speriamo che entro settembre riusciremo però a trovare i fondi necessari per realizzare questo nostro progetto” ha detto.
Il percorso prosegue poi nel centro storico di Orvieto, a Palazzo Coelli sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto con opere di Daniela Conte, Anna Paola Franceschi, Grillo/Musicanti, Alicia Ansola Herrero, Valentina Palazzari, Bruno Pellegrino, Anna Spallaccia e un omaggio a Serge Ubertì, artista italo-francese da poco scomparso, i cui lavori sono stati recentemente ospitati nelle boutique Valentino in diversi paesi del mondo. L’hommage a Ubertì continua anche nel suggestivo percorso sotterraneo del Pozzo Della Cava insieme agli interventi dell’artista di origine giapponese Mutsuo Hirano.
In piazza Duomo, il 2° piano del Museo Claudio Faina ospita le sculture di Giorgio Bisanti e Mutsuo Hirano e i dipinti di Angelo Colagrossi, Mauro Magni, Vincenzo Pennacchi e Pietro Perrone che dialogano con l’incredibile affaccio panoramico sui preziosi mosaici del Duomo; mentre le opere di Santo Ciconte e Enrico Ridolfi si confrontano con importanti reperti etruschi.
Il MODO – Museo Emilio Greco a Palazzo Soliano ospita il lavoro dell’artista tedesco Thomas Lange come dedica alle attuali porte bronzee del Duomo. Poi, nel foyer del Teatro Mancinelli è collocata l’opera/installazione di Vito Bongiorno. Mentre a Palazzo Netti, sede di Fenis, ospita un bronzo di Santo Ciconte, il site-specific del duo BOCA (Roberta Boggi/Chiara Carrarini) e una serie fotografica di Isaco Praxolu, curatore del progetto. Come per tradizione la Biennale riserva anche una sezione dedicata ai Premi Emergenti e alle Accademie, che sono invitate a partecipare sul tema: “Etruria tra Oriente ed Occidente: Segni,Simboli, Spiritualità dal passato verso un possibile futuro”. Nel 2014 il premio era stato vinto dall’artista orvietana Sara Spaccino. (Sa.Simo)
V Biennale d’Arte Contemporanea di Viterbo – Sezione di Orvieto
(8 giugno – 30 settembre)
Artisti:
Antonio Barbieri, Giorgio Bisanti, BOCA, Vito Bongiorno, Lelia Cardosi, Donato Catamo, Massimo Chioccia/Olga Tsarkova, Santo Ciconte, Angelo Colagrossi, Daniela Conte, Simone Di Stefano, Anna Paola Franceschi, Michele Golia, Grillo/Musicanti, Mutsuo Hirano, Alicia Herrero Ansola, Thomas Lange, Mauro Magni, Valentina Palazzari, Bruno Pellegrino, Pietro Perrone, Vincenzo Pennacchi, Flavio Petricca, Isaco Praxolu, Salvatore Ravo, Enrico Ridolfi, Sara Spaccino, Anna Spallaccia, Susippo, Eva Tarantello, Serge Ubertì
Sedi:
VETRYA S.p.A., Corporate Campus di Orvieto, Via dell’Innovazione 2
Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto – Palazzo Coelli, Piazza Febei 3
Museo Claudio Faina, Piazza del Duomo 29
MODO – Museo Emilio Greco, Piazza del Duomo 1
Teatro Mancinelli, Corso Cavour 122
Pozzo della Cava, Via della Cava 28
Palazzo Netti – Fenis, Via del Duomo 45
Organizzazione: APAI. Associazione per la Promozione delle Arti in Italia
In collaborazione con: LaDi. Art, TerraMedia
Presidente e Direttore Artistico: Laura Lucibello
Curatore per Orvieto: Isaco Praxolu
Coordinatori per Orvieto: Davide Sarchioni e Sara Spaccino
Coordinamento scientifico per Giornata di Studio “Le Arti contemporanee ed il mondo degli Etruschi” : Museo Claudio Faina – direttore Giuseppe Della Fina.
Per ulteriori informazioni: info@biennalearteviterbo.it