Ormai manifestare la propria contrarietà a scelte scellerate che non premiano amministrazioni e territori non basta più a nessun livello quando gli enti gerarchicamente superiori, come in questo caso la regione Umbria, affronta le scelte dei cittadini con l’arroganza di chi non governa ma comanda. Ebbene a questo ci sono due ordini di rimedi: uno è nel nascente governo del cambiamento che rivoluziona la strategia italiana per i rifiuti, l’altro è la via legale ed il M5S Orvieto sceglie di percorrerli entrambi.
Porteremo infatti il dossier Vergaglia sulla questione Le Crete, con la necessità di impianti innovativi per il riciclo che sostituiscano la discarica e per la gestione e bonifica post mortem, direttamente a Roma. Nel frattempo però, in assenza di una programmazione regionale adeguata ai tempi ed al nuovo programma di Governo, e con il nuovo piano rifiuti ancora in alto mare, chiediamo a tutte le forze politiche ed ai singoli consiglieri che non si sentono rappresentati, di mettere da parte le polemiche di questi giorni e convergere sulla mozione a prima firma Lucia Vergaglia per impugnare al TAR da subito gli atti intermedi del processo autorizzativo per Le Crete dove, come nel caso del recepimento da parte della Giunta regionale del verbale del Comitato di coordinamento sulle valutazioni ambientali formulato il 21 maggio ultimo scorso che reputa superabile tale parere del Comune di Orvieto con una scelta che, a nostro avviso, appare contraria alle regole di opportunità, convenienza e buona amministrazione e pertanto immediatamente sospendibile ed infine annullabile con la conseguenza di bloccare le nuove autorizzazioni nel rispetto della legge e, finalmente, avanzare nel riciclo di quanto i cittadini differenziano con impegno, costanza e, soprattutto gli anziani, non senza fatica.
«Innanzitutto premetto che il nuovo governo Conte ha già chiarito nell’ormai famoso contratto che interverrà drasticamente sulle discariche; infatti l’accordo sull’ambiente firmato tra Lega e M5S prevede che “Una corretta e virtuosa applicazione dell’economia circolare, in linea con la gerarchia europea nella gestione dei rifiuti, comporta una forte riduzione del rifiuto prodotto, una crescente percentuale di prodotto riciclato e contestualmente una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi”, pertanto se fossi un amministratore regionale mi proporrei di agganciare queste nascenti nuove opportunità invece di preoccuparmi di dover superare la giusta opposizione dei cittadini per mantenere, anacronisticamente, una gestione medievale com’è la raccolta ed l’interramento dei rifiuti proprio in uno dei luoghi più belli della regione.
Detto questo però dal giorno 29 ci è possibile agire intercettando gli atti ufficiali sui quali sono possibili ricorsi al TAR, prima di questa data non c’erano ancora atti sui quali valesse la pena tentare di adire alla A.G., ma adesso che c’è il recepimento del verbale del Comitato di coordinamento sulle valutazioni ambientali formulato il 21 maggio, quello che reputa superabile tale parere del Comune di Orvieto, assieme alla cattiva notizia abbiamo anche la legittimazione di interesse ad agire e possiamo, e dobbiamo, rafforzare l’espressione della nostra ferma contrarietà tramutando il dissenso espresso dentro e fuori le aule del Consiglio Comunale in concrete azioni anche sul campo della tutela dell’interesse comune in sede ricorrendo alle vie legali.
Per questo ho depositato una mozione urgente e chiedo ai colleghi consiglieri di superare il momento della polemica e convergere a difesa della città. Ritirarsi dal confronto adesso o, peggio, far sciogliere il Consiglio sfiduciando Sindaco, così come ho sentito proporre in una intervista video, significa abdicare alla Regione la “difesa” dei cittadini orvietani. Infatti con Germani in caso di dimissioni ovviamente cadono giunta e consiglieri e quindi nessun ricorso sarà possibile, così come nessun filo diretto con il governo Conte.
Chi afferma il contrario o non conosce leggi e regole oppure sceglie di dire il contrario della verità a danno di territorio e cittadini e per interessi incomprensibili. Una ultima nota per il sindaco Germani: trovo incomprensibile la sua affermazione contraria a prescindere a ricorrere al TAR; vero è che essendo lui consigliere Auri probabilmente, in tale vicenda, dovrebbe lasciare spazio istituzionale alla vicesindaco Croce così da non essere ulteriormente in conflitto tra i ruoli.»
Lucia Vergaglia, capogruppo Movimento 5 Stelle, Consiglio comunale della città di Orvieto.