di Sandra Grassini
Non passa giorno che non ascoltiamo in cronaca, casi di violenza sulle donne o di femminicidi più o meno efferati. Violenza nascosta? Sdoppiamento della personalità? Non sappiamo. Certo è che il fenomeno, pur se in diminuzione, non è in estinzione. tutt’altro. Ma tuttavia c’è un aspetto del problema che non arriva sulle prime pagine, quello della violenza sulle donne disabili. Si tratta di un tema sicuramente interessante sul quale vale la pena riportare l’esperienza e le impressioni di un’ associazione di Roma che si occupa del tema “sul campo” – la presidente è cieca e ipoudente – e che ha più di una volta fatto da tramite tra le donne maltrattate e i Centri Antiviolenza, Blindsight Projet – questo il nome dell’ associazione- ha come mission quella di informare sia sulle peculiarità delle disabilità sensoriali di cui si occupa, sia di portare al centro dell’attenzione le esperienze di alcune delle proprie socie. Già, perché in questo caso non c’è solo la difficoltà di trovare il coraggio di denunciare, ma anche quella di essere accolte, barriere permettendo (e per barriere si intende anche far entrare il cane guida che accompagna la donna non vedente). L’associazione ha sottoscritto il Manifesto Europeo per i Diritti delle Donne Disabili. Un impegno continuo dunque che fa riflettere e che aiuta il dibattito sulle pari opportunità in un momento di passaggio come quello attuale.
“Grazie alla dottoressa Magnolia, è stata una luce in un tunnel totalmente buio”
"Sono qui per raccontarvi la mia esperienza. Abbiamo ancora molto da fare, però, posso ritenermi fortuna e soddisfatta. Sono la...