ORVIETO – Se presti bene orecchio anche il colore ha un suono. E se osservi attentamente puoi sentire quanto è bello il ridacchiare del giallo, il tono austero del nero, quello più sornione del rosa o anche il sibilo dell’arancione.
Tutti insieme si mescolano, si abbracciano, si cercano e si trovano per poi esplodere in un’armonia di tratti, segni, righe, punti regalando una ricercata imperfezione a un quadro trasparente che unisce tra loro il legno dei tronchi. Tutto questo ha un nome “Colore, Suono, Fiaba”. Ha dei protagonisti, piccole mani agitate desiderose di sperimentare e sperimentarsi l’uno con l’altro per essere sempre più vicino a se stessi e meno dipendenti dai grandi.
Gli autori del progetto sono la coppia Salvatore Ravo e Agnieszka Zawisza. Lui, artista. Lei, autrice e illustratrice di libri per bambini. Il laboratorio, rigorosamente all’aria aperta, ha visto felicemente coinvolti i bambini all’Istituto Comprensivo Orvieto – Baschi, d’intesa con la dirigente scolastica Anna Rita Bellini . Già due gli incontri che hanno visto coinvolti genitori, bambini e insegnanti: alla Scuola dell’Infanzia di Sferracavallo e poi a Canonica.
“L’obiettivo di questo progetto – hanno spiegato Salvatore e Agnieszka – è quello di insegnare a bambini e adulti a conservare il bambino che c’è in ciascuno ricorrendo agli strumenti della curiosità e dello stupore”. ” Imparare, facendo” è il loro motto. “I nostri laboratori – aggiungono – raccontano giorni ricchi di incontri di gioie, l’entusiasmo, l’emozioni, l’amicizia, l’empatia, l’essere in pace con se stessi”.
Ed ecco che allora quei bambini inizialmente timorosi di sporcarsi ma affascinati da colori e pennelli, si immergono nel piacere di lasciare un pezzo di sé sui fogli, sulla maglietta dell’amico che è accanto, su quella della mamma che insieme a lui disegna cuori e faccette che ridono. “Crediamo che la bellezza e la creatività siano fondamentali per la vita di tutti noi, la meraviglia è fuori dall’aula e dentro di noi” dicono ancora.
E quella stessa meraviglia prende allora le forme più svariate: casette con comignoli che fumano, fiori appena sbocciati, cieli azzurri, nuvole di tutte le forme e colori. Ma prima di tutto ciò, la meraviglia prende la forma del sorriso, dello sberleffo e dell’allegria incondizionata e senza pretese. Quella pura, innocente dove si è felici punto e basta. Dove non serve spiegare il perché ma lo si abbraccia facendolo proprio incondizionatamente. Sbirciando nella trasparenza del cellophane, ripercorrendo magari il tratteggio del compagno, misurando la propria mano imbrattata con quella del compagno ma essendo sempre se stesso e mai uguale all’altro.
“La creatività non è fare un bel disegno – tiene a precisare Salvatore – ma è scoprire, sperimentare, progettare. E’ dall’osservazione attenta e sensibile, e dalla conoscenza, che si sviluppa la fantasia e si trasforma in creatività”. Testimonianza tangibile di quanto “Colore, Suono, Fiaba” abbia fatto centro sono le considerazioni dei partecipanti. Queste: “E’ bello vedere che gli alunni sono pronti per andare alla primaria e i genitori disposti a ritornare alunni”, “Spettacolare…vedere contemporaneamente quello che disegno io e quello che disegna chi mi è difronte”. (Sa.Simo)