ORVIETO – C’è un mondo, quello dell’economia sommersa del turismo e degli affitti brevi legati alla sharing economy, che dilaga indisturbato. Ad Orvieto sono 415 – tra appartamenti privati, B&B, affittacamere e al netto degli alberghi – le strutture ricettive che si promuovono sul web. Al 31 marzo 2018, però, l’elenco ufficiale della Regione Umbria ne censiva appena 165, alberghi compresi.
L’ennesima denuncia arriva da Federalberghi. “Ora il Comune di Orvieto ha gli strumenti conoscitivi per farlo emergere, sottoporlo agli stessi controlli e alle stesse regole valide per tutti coloro che operano alla luce del sole. Imposta di soggiorno compresa, con evidenti e immediati benefici per le casse comunali” tuona il rappresentante di Federalberghi Orvieto Stefano Martucci. Tutti i numeri sono in possesso del sindaco Germani e dell’assessore Vincenti a cui la Federalberghi della provincia di Terni, dopo aver analizzato tutta l’offerta turistico ricettiva orvietana presente sul web, ha consegnato i risultati dell’ indagine.“
Attendiamo fiduciosi il risultato di questo lavoro – aggiunge Martucci – Il sommerso turistico a Orvieto ha dimensioni abnormi, che non si riscontrano in altri territori dell’Umbria. Questo provoca un danno enorme alle strutture che operano nella legalità e un considerevole mancato guadagno al Comune.
Pensiamo solamente agli incassi relativi all’imposta di soggiorno, e al buco di risorse che potrebbero essere destinate proprio a sviluppare il settore turistico. E’ il momento di affrontare con decisione questo fenomeno e l’amministrazione comunale ha assunto un impegno proprio in questo senso”. Nei giorni scorsi, infatti, sono proseguiti gli incontri tra i vertici dell’amministrazione comunale e i rappresentanti di Federalberghi sul territorio, che hanno presentato al sindaco Germani e all’assessore Vincenti un progetto di promozione turistica, da realizzare in sinergia tra pubblico e privato.
“Stiamo lavorando anche con la Regione per cercare ulteriori risorse che ci consentano di lavorare per la riqualificazione della nostra offerta ricettiva”, aggiunge Stefano Martucci. “Negli incontri con l’amministrazione comunale abbiamo spesso sottolineato il disagio persistente di un settore che a Orvieto ha ancora problemi rilevanti, e una identità turistica da ricostruire nell’immediato futuro, per ridare al territorio il giusto appeal. Gli imprenditori di Federalberghi Confcommercio sono intenzionati a dare, fino in fondo, il proprio contributo”.