ORVIETO – E’ stato necessario richiedere l’intervento di un’apicoltrice per rimuovere un grosso sciame d’api, erano circa 30-40mila esemplari – che aveva trovato la propria “residenza” sulla parete di un edificio in via del Caccia, nel quartiere di San Giovenale. L’allarme per l’inquietante presenza degli insetti è stato dato venerdì mattina dai residenti della zona, terrorizzati dalla nube scura che, all’improvviso, ha invaso via della Cava. L’operazione di rimozione ha richiesto circa un paio d’ore.
Sul posto, armata di tuta e arnia, l’apicoltrice e agronoma Claudia Consalvo che per convincere le api ad abbandonare la parete e introdursi nella loro nuova dimora ha utilizzato una spazzola e una cassetta di legno. La strategia è stata quella di riuscire a individuare l’ape regina e farla entrare nella cassetta, così da indurre il resto dello sciame a seguirla, ovviamente con qualche ‘aiutino’.
“Appena ricevuta la chiamata – spiega Claudia Consalvo – non ci ho pensato su due volte. Sono uscita di casa e mi sono precipitata sul posto. Era fondamentale prendere lo sciame e metterlo in sicurezza. Dalla descrizione delle persone doveva essere una vera e propria nube. In realtà, lo sciame si era suddiviso in due sottogruppi. Uno è andato ad occupare il sottotetto di un appartamento disabitato, entrando da un foro ed è stato impossibile recuperalo. Quello più numeroso si è poggiato sulla parete dell’abitazione ad angolo. Fortuna ha voluto che trovassi subito l’ape regina che, trasferita all’interno dell’arnia, ha finito per attirare anche le altre”.
In poco più di un’ora l’intervento poteva dirsi concluso e l’apicoltrice se n’è potuta tornare sui suoi passi con un alveare in più, meritatamente guadagnato, da aggiungere a quelli già in suo possesso. Alle operazioni ha assistito un gruppetto di passanti incuriosito dalla situazione, tutti comunque a debita distanza dallo svolazzare irrequieto dei preziosi insetti alati produttori di miele. Ed e’ quasi un appello quello che l’apicoltrice vuole indirizzare alla popolazione. “Le poche api rimaste hanno passato un inverno molto duro. Tra i cambiamenti climatici in atto e l’uso sconsiderato di pesticidi, la popolazione delle api è fortemente diminuita. Quello appena trascorso – spiega Consalvo – è stato un anno terribile sul fronte della siccità, anche a livello locale. È ora di prendere coscienza di questa cosa, si tratta di un problema che riguarda tutti, non solo apicoltori, ecologisti e animalisti. Da poco sono stati banditi tre neonicotinoidi, delle sostanze anestetizzanti che fanno perdere il senso dell’orientamento alle api, impedendo loro di tornare all’alveare e quindi accelerandone la morte. È grazie alle api e agli altri pronubi che possiamo mangiare frutta ed ortaggi. Ricordiamolo sempre”.