ORVIETO – Internet ha messo nelle mani di ogni individuo una straordinaria potenzialità, ma se l’individuo non è formato ad utilizzare questo ambiente può prendere vie deviate e anche dannose. Il ruolo dei sistemi educativi è agire sui “fondamentali” per consegnare ai ragazzi gli strumenti e i valori con cui utilizzare la Rete e favorire la propria crescita personale, ma anche sociale.
Per Orvieto e il suo territorio questa è una sfida difficile ed eccezionale, perché questa realtà affianca grandi potenzialità di risorse, si pensi ai beni culturali, all’agroalimentare, al turismo solo per fare alcuni esempi, ad ampie difficoltà ad affrontare una progettazione strategica e proiettata verso obiettivi di medio-lungo termine.
Si sono confrontati su proposte e soluzioni numerosi esponenti del mondo delle istituzioni e delle imprese in occasione della Giornata della Disconnessione di Nova Civitas. È importante agire non più per “urgenze” che non permettono di avere una visione di sviluppo, ma attraverso una progettazione articolata per priorità, in cui la domanda-obiettivo sia: che territorio vogliamo? Come renderlo migliore per gli adulti di oggi e soprattutto fecondo di opportunità per i giovani. Ecco le proposte scaturite dal dibattito:
1) Orvieto attualmente è una realtà in cui l’indice di vecchiaia è molto al di sopra della media nazionale. È necessario pensare ad azioni volte ad attrarre popolazione, creando occasioni di lavoro e sviluppo in ambiti strategici e innovativi come ad esempio le nuove tecnologie da applicare a settori vocazionali del territorio: turismo, agroalimentare, cultura. I progetti di formazione vanno quindi ripensati in quest’ottica, perché possano formare professionalità che possano rispondere ai reali fabbisogni individuati.
2) Finalizzare finanziamenti esterni, pubblici e privati, a progetti che non siano soltanto di risoluzione di emergenze (si pensi alla messa in sicurezza di edifici scolastici), ma di più ampio respiro e funzionali ad uno sviluppo umano e sociale, per creare spazi di condivisone, di dialogo, di formazione, incoraggiando la collaborazione tra diversi soggetti, ad esempio la biblioteca, la scuola, le imprese.
3) Finalizzare ad una maggiore valorizzazione della persona e dei suoi punti di forza attraverso un orientamento scolastico in itinere che si apra ad una reale individuazione e valutazione dei punti di forza degli studenti, per incoraggiarli a scelte più consapevoli per il futuro.
4) Gli insegnanti devono avere la possibilità di maturare competenze specifiche non solo nelle nuove tecnologie, ma anche e soprattutto funzionali alla valorizzazione della personalità dei ragazzi e rispondere meglio alle loro esigenze, favorendone lo sviluppo umano e il futuro incontro con il mondo del lavoro.
5) Elaborare progetti inclusivi per soggetti a rischio emarginazione, immigrati, disabili ad esempio, attraverso la previsione di sistematiche attività di incontro e di condivisione – di sport, musica, ad esempio – che favoriscano la crescita e l’integrazione culturale e sociale;
6) The last but not the least, favorire sistematiche occasioni di incontro e dialogo tra soggetti che a vario titolo concorrono allo sviluppo del nostro territorio, politico-istituzionali, imprenditoriali, culturali, sociali, sull’esempio di quella presente.