di Fabio Strinati
Sopra una rupe di tufo t’ergi elegante
che tanto assomigli a un batuffolo di prato,
come s’alzano al cielo quei profumi
del Paglia ch’è pure torrentizio…
note sparse sul precipizio tufaceo,
al volto assorto dell’innamorato
immenso e vasto uno scorcio
del tuo sotterraneo abito!
Orvieto, che mi sembri un cimelio
raro che m’ha rapito smisurata l’anima,
e di te, quel pensiero sulla punta
di una nuvola, seppur di cotone…
penso al Duomo, che s’affaccia al mondo
per quant’è armonioso e grande!