ORVIETO – E’ un’analisi a tutto campo sulla storia economico finanziaria di Orvieto, partendo dall’andamento dei conti pubblici del Comune, quella proposta da Massimo Gnagnarini nell’agile saggio dal titolo “La bolla” in distribuzione da questa settimana nelle librerie e nella vendita on line. Gnagnarini, protagonista politico di lungo corso e, fino a pochi mesi fa assessore comunale al bilancio, propone una lettura dall’interno delle più importanti vicende che hanno interessato la gestione economica dell’ente, ma che si sono riverberate con conseguenze rilevanti anche nella vita della città. L’autore individua tre periodi, quello del “Progetto Orvieto dal 1975 al 1990”, quello della “Gestione del Sistema Orvieto” dal 1990 al 2004 e quello del “Collasso finanziario del sistema Orvieto” dal 2004 al 2013.
Il saggio prende in analisi e spiega i motivi che hanno portato il Comune a contrarre il pesantissimo debito che ha condizionato tutte le scelte politiche degli ultimi quindici anni e che ha portato i sindaci che si sono succeduti dall’inizio degli anni Duemila ad oggi, ad attuare drastiche e pesanti cessioni di beni pubblici per milioni di euro.
Nella sua veste di responsabile del bilancio, l’autore ha avuto un ruolo centrale nell’imporre una virata alla finanza locale, determinando un’uscita dal piano di rientro dal deficit comunale in quattro anni piuttosto che nei dieci preventivati. Accanto all’analisi tecnica, si offre al lettore anche una ricostruzione politica degli attori in campo e del ruolo svolto dai partiti e dai singoli esponenti politici, con particolari inediti e interessanti. Gnagnarini solleva però, per la prima volta, anche seri interrogativi su una “regia occulta” che avrebbe agito nell’orientare alcune tra le scelte economiche più gravi e disastrose compiute sotto le Giunte di centrosinistra, in particolare con l’operazione dei “derivati” o swap che sono costati alla collettività ben dieci milioni di euro. Un mare di soldi buttati al vento. “Chi mise in contatto le banche con il Comune per l’acquisto dei titoli derivati? Ci fu un intermediario esterno? E se si, che rapporti intercorrevano tra costui e il Comune e quali tra costui e la Bnl e la Rbs? A che titolo avrebbe o avrebbe agito? Ci sono stati compensi per tale attività?”. Sono questi gli interrogativi che l’autore pone per la prima volta, lasciando intendere che c’è stato probabilmente un “dietro le quinte” che attende ancora di essere chiarito.
La presentazione. Anche di questi aspetti meno noti si parlerà martedì 22 maggio alle 17.30 in occasione della presentazione del libro nella sala comunale che sarà seguita da un incontro a cui prenderanno parte per la prima volta i sindaci di Orvieto degli ultimi anni, oltre al sindaco in carica. Il tema del dibattito sarà “Quale futuro per Orvieto?” Saranno presenti i giornalisti: Roberto Conticelli, Presidente dell’Ordine dell’Umbria, Vincenzo Carducci, Alessandro Lidonni, Sara Simonetti, Davide Pompei, Gabriele Anselmi, Antonello Romano.