ORVIETO – Sulle note del Flauto “Magico” del M° Chiara Dragoni e dai rombi di motore delle auto delle Mille Miglia, si è inaugurata la mostra “Diverso da te?”, di arte contemporanea internazionale.
Nel pomeriggio del 17 Maggio alle 16,30, alla presenza del Vicepresidente della Comitato cittadino dei quartieri, Fratini Armando, del Parroco della Chiesa di San Giuseppe, don Marco, in rappresentanza della diocesi Orvieto-Todi, dei rappresentanti del Comitato quartiere di San Giuseppe e tanti artisti.
La mostra, alla sua seconda edizione, si svolgerà dal 17 al 27 maggio prossimi ad Orvieto. Come per la prima edizione la location è la chiesa di San Giuseppe, a 100 metri dal Capolavoro del Signorelli, presso il Duomo; dove, circa 40 artisti, appartenenti all’Associazione Aion Arte, in collaborazione con Arte senza frontiere (Paesi Bassi) e Ass. Lucozart (Francia) hanno prodotto opere sul tema della diversità, che sin dai tempi che furono, ha sempre dato risposte ad interrogativi su questo grande tema.
“Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo” titolava, nel 1897, con una delle sue opere, Paul Gauguin. L’artista, attraverso la sua vita, è stato uno di quelli che hanno fatto la propria storia, viaggiando da una nazione all’altra, ovvero effettuando una migrazione internazionale (Francia, Perù, Bretagna, Polinesia francese, Isole Marchesi), valori che testimoniano l’interesse dell’artista per l’incidenza del dialogo tra diverse realtà umane in nome della cultura. Si pensi, all’uopo, alla sua collezione fotografica sull’Egitto, sulla Cambogia e sull’isola di Giava. Difatti, poté dipingere in Bretagna la “Donna caraibica” (1889), “Donne sulla spiaggia” e “Vanité con gardenia” (1891) e più tardi l’opera del 1897 che ne ha fatto l’interprete di una “réalité” nella quale l’artista è dichiaratamente uno dei primi coscienti migranti che si pone interrogativi e riflessioni, girando ai posteri il valore di una cultura e una bellezza umana “primitiva” e incontaminata.
La rassegna internazionale si inserisce nella manifestazione, “Orvieto in fiore” , “Siamo ciò che accogliamo”. Ebbene, un antico detto recita “Ditelo con un fiore”. Se, dunque, il “fiore” è il simbolo della “bellezza” nell’accezione platonica o della luminosità omerica che splende e abbaglia, la mostra d’arte contemporanea presentata nella chiesa di San Giuseppe offre l’opportunità per una lettura del grande calice, ricettacolo di variegate espressioni tematiche: virtù dell’anima in San Giovanni della Croce, dell’amore e dell’armonia nella natura primordiale (Novalis), della condizione spirituale nel simbolismo tantrico-taoista o nella composizione spontanea giapponese (ikebana) priva di artifici e perfetta. Potremmo continuare nel simbolismo grafico (riferendoci a geroglifici egizi, a opere d’arte messicane) o sottolineando l’apparizione del colore (dal giallo simbolo solare, al rosso nel simbolismo sanguigno, al blu come irrealtà sognante) dove le sfumature dello psichismo sono davvero infinite. E proprio attraverso i fiori che la città vuole esprimere i propri sentimenti su ciò che siamo , perché prima di accoglier gli altri, occorre conoscere se stessi. Questo valore è rafforzato dalla ricerca degli artisti, che hanno espresso la loro arte sul tema della diversità.
Non v’è dubbio che la sensibilità creativa che si ha di fronte è il rovescio positivo di una “migrazione” che non è forzata, in cui l’“alterità” non è estraneità, ma genera un dialogo tra componenti diversi, il rispetto di identità naturali e di provenienze, la crescita di una società aperta, dignitosa e orientata verso i valori culturali e umani. Queste riflessioni fatte dal Prof. Emidio Di Carlo, critico d’arte dell’Associazione Aion Arte Cultura, danno una grande forza alla manifestazione di arte, che vuole solo ricordare che la bellezza è l’unico strumento universale che ci permette di essere tutti diversi e nello stesso tempo uguali per convivere e condividere insieme la vita. Il direttore artistico nonché artista, il M° Massimo Bigioni, da sempre impegnato per la Pace e il dialogo tra i popoli e le religioni, sostiene che non esistono differenze ma solo virtù che identificano ogni essere umano, e che come creatura vivente è unica. Artisti presenti: Barbuto Antonio, Bigioni Massimo, Bomba Ada, Bracciantini Monica, Calzolari Marina, Carmignani Marianna, Ceccarelli Libera, Cintio Giacomo, Chicarella Alessandra, De Carolis Lucia, Demegni Giovanna, Di Prospero Gino, Franchi Violetta, Fainelli Rolando, Flavoni Emanuele, Felice Rufino, Maqueira Liuva, Moretti Rossana, Owens Antonia Eva, Owens Francesca, Petrini Aldo, Pianosi Marsilio, Pozzi Paolo, Tiberio Raimondo, Rauco Angelo, Rellini Roberto Rey, Valan Antonio Valentini, Venturini Cinzia,Venturini Lolita,Alexandra Rusakova, Bea Verveer, Ondina Impelmans-Savelli,Petra Giorgi, Bord Severine