Ciro Zeno (Pci Umbria) interviene ancora una volta per denunciare la difficile situazione della sanità orvietana, “oramai ridotta ai minimi termini, quasi rasenta il disservizio”, dice. “Ci sorge il dubbio che si voglia affossare l’ospedale di Orvieto. Da chi? Non lo abbiamo ancora capito ma forse l’autorità di controllo potrebbero darci delle risposte” afferma Zeno.
I numeri gli darebbero ragione: 450 persone in lista di attesa anche di 8 mesi per interventi ortopedici. Solo 8 anestesisti su 13 in terapia intensiva, 5 cardiologi su 9 in cardiologica, 5 ortopedici su 8 in ortopedia.
E poi ancora, mancanza di medici al pronto soccorso, primari e infermieri. Altre criticità riguardano le liste d’attesa pe rle visite specialistiche: un anno e mezzo per una mammografia. “Se se però si decide di farla in privato o in intramoenia i tempi – precisa Zeno – si accorciano a poche manciate di ore”.
Altra criticità, mancanza di anestesisti. “Da questa mattina – denuncia ancora – sembra sia aperta una sola sala operatoria su cinque per gli interventi ordinari a causa della grave mancanza di anestesisti”. La lista continua. “Attendiamo da tempo la guardia cardiologica H24 così anche per il laboratorio analisi. Vogliamo capire se stesse strutture umbre comparabili a quella orvietana ricevono più fondi di Orvieto.
A questo punto le cose sono 2, o ci prende in giro la politica regionale con il contributo della politica locale, oppure la direzione sanitaria.
Siamo stanchi dei viaggi della speranza fatti dal 118 orvietano verso altri nosocomio umbri per le patologie tempodipendenti tipo infarti. Tante volte sono state promesse nuove tecnologie, dottori ed infermieri ma mai pervenute. La nuova risonanza ad esempio che fine ha fatto?
E l’apertura degli ulteriori due posti letto in terapia intensiva gia acquistati ma mai messi in funzione? L’Utic? La città difenda la sua sanità e non attenda che lo facciano altri al suo posto, non avverrà mai”