“Granitico, il Consiglio Comunale di Orvieto si è espresso per superare le discariche, indicando anche metodi e tempi. Al netto delle tante pressioni esterne di chi chiede di volta in volta un no a prescindere ai rifiuti in genere e chi si fregia del titolo di ambientalista e pretende un inceneritore in una vallata come la nostra, col rischio di trasformare la frequente nebbia in smog persistente.
Il M5S Orvieto ha una posizione netta e moderna sull’argomento rifiuti ed economia circolare, di continuo riutilizzo dei materiali attraverso le buone pratiche riconosciute dalla comunità scientifica internazionale ed un’impiantistica moderna ed efficiente. Non solo stop alle espansioni della discarica ma anche e soprattutto uno sguardo al futuro alla ricerca di soluzioni concrete come quelle prospettate in Consiglio Comunale dalla portavoce Lucia Vergaglia ed approvate con, ancora una volta, la più granitica unanimità”.
“Il dopo discarica è già cominciato – è ilcommento di Lucia Vergaglia, capogruppo consiliare M5S – anche se la politica e, spiace dirlo, le voci dei comitati ambientalisti sembrano fossilizzate sul tema del progetto Acea che ha già ricevuto un secco stop dal Consiglio Comunale. Adesso si deve lavorare per i prossimi anni ripartendo dalle proposte depositate in Comune e relative al postmortem delle discariche che ricadono sul comune da maggio 2020 ed all’eventuale bonifica, dall’impiantistica per estrarre materie prime rigenerate dai conferimenti, le cosiddette “materie prime seconde”, mantenendo la base occupazionale anzi incrementandola.
Le considerazioni di medio e lungo periodo sulla riduzione della produzione a monte di rifiuti, sui nuovi materiali e sulla tariffa puntuale le stiamo portando in regione Umbria da tempo e fanno parte delle proposte del M5S nazionale, ma a queste aggiungiamo la necessità di governare i controlli su questi materiali visti i recenti scandali come quello dei rottami metallici contaminati rivenduti per fare padelle: una simile azione è stata possibile perchè i cambiamenti normativi ed il depotenziamento degli organici soprattutto della provincia, competente in materia autorizzativa degli impianti, hanno abdicato al privato troppe parti delle funzioni di controllo.
E’ nostra intenzione richiedere una due diligence di verifica delle autorizzazioni. Dire no a prescindere è facile, amministrare invece significa fare e far fare le cose necessarie secondo regola d’arte, normativa vigente e nell’interesse di territorio e cittadini, che devono poter essere informati di ogni parte di ogni iniziativa. Soprattutto in tema ambientale, che riguarda tutti noi”.