Racconto di Laura Calderini – ed. Montag
di Daniela Vasarri www.paroleadhoc.it
Chi è Greta? Una ragazza sognatrice, una ribelle camuffata da personcina che ci tiene al proprio anonimato? Oppure una scrittrice di talento in erba con tanto di ambizioni letterarie? Greta, la protagonista, è un po’ tutti noi, quando culliamo un sogno che, proprio come un bimbo, ci crea aspettative, ansie e mille paure.
Il racconto parte solo apparentemente in sordina per poi decollare utilizzando uno stile magistrale, quello cioè che è in grado di conquistare il lettore, di farlo entrare nella spirale della curiosità perché arrivi a scoprire se “quel libro” che Greta ha scritto conoscerà un epilogo vincente o resterà nel cassetto, abbandonato (ma non da lei dimenticato).
Greta affronta, e si scontra, con quei personaggi dell’editoria che ne fanno parte ma dalla quale dovrebbero invece esserne radiati, perché in fondo si prendono gioco dei sogni degli autori, illudendoli con una pubblicazione dalla quale gli unici a trarne un profitto saranno solo loro e non l’autore. Ma Greta non è per sua fortuna né sciocca né tanto ambiziosa da cedere e insisterà perché “un folletto” compaia nel suo destino e legga con il cuore il suo romanzo.
E così Greta, una sera a tavola con amici, salta sulla sedia e…
Questo “pinguino con le ali” è, per chi recensisce questo racconto lungo, un cigno invece. Con la bellezza dello stile, la proprietà di linguaggio, il sapiente dosaggio dei ritmi narrativi. E la simpatia del personaggio, un po’ arruffato, ma vero, leale. Come dovrebbero essere insomma gli aspiranti scrittori. Laura Calderini ha un innegabile talento proprio come, ci viene da dire, quello immaginario del suo personaggio.
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