La preoccupante crisi dei grandi eventi ad Orvieto e la necessità dei cittadini lavoratori ed imprenditori di certezze in un panorama ancora troppo fluido necessita di interventi da parte delle amministrazioni coinvolte e degli enti partecipanti. Però in mancanza di interventi visibili la politica, anche quella delle opposizioni, deve intervenire in maniera costruttiva.
Per questo la portavoce del Movimento 5 Stelle, Lucia Vergaglia, ha richiesto la convocazione in Comune della conferenza dei capigruppo, cioè della commissione che riunisce i rappresentanti di tutte le forze politiche e civiche per discutere una roadmap per affrontare la situazione dal punto di vista istituzionale, partendo dal prevenire nuove “fughe” soprattutto nelle città vicine ed in diretta concorrenza con le iniziative turistiche e di accoglienza del territorio.
La questione degli eventi per il Movimento è strategica in una città che ha nel turismo una delle industrie principali, sulla quale vertono le politiche per l’occupazione e per il commercio di una fetta importante della popolazione ed è per questo che si rende necessario il confronto e la costruzione piuttosto che il semplice, ma futile, rimpallo di responsabilità.
Il commento della capogruppo Lucia Vergaglia
«Questa volta, a malincuore, dobbiamo partire dal problema e non come invece vorremmo dal cogliere nuove e migliori opportunità, ed il problema è nel fatto che una condotta spiacevole come quella di alcuni organizzatori di eventi del far tesoro dell’immagine internazionale di Orvieto e poi trasferire il proprio business altrove, se non regolata da accordi e contratti con clausole di non trasferibilità o non concorrenza e simili esclusive, è certamente legittima e non contestabile al privato.
In questo senso pongo quindi una prima questione: l’opportunità di regolamentare taluni rapporti per evitare situazioni che nel commercio sarebbero considerate di concorrenza sleale. In secondo luogo ma non meno importante c’è la questione di quello della “dipendenza” da fornitori unici od esclusivi di eventi per certi specifici periodi come quello delle festività natalizie. Il caso di specie è la Fondazione Umbria Jazz della quale pur siamo soci ma con la quale il rapporto appare (e probabilmente è) almeno in parte sbilanciato a sfavore dell’Amministrazione e di conseguenza della Città.
Quindi è mia proposta rafforzare, sul modello che sta sostenendo la vicina Viterbo, con altre proposte di richiamo la capacità di attrarre di Orvieto in modo da avere un rapporto meno disequilibrato e più sereno anche con strutture come quelle che organizzano UJW ed avere la capacità strategica di far fronte ad improvvise mancanze nella supply chain delle manifestazioni mantenendo un margine di operatività ed al tempo stesso non dover fare trattative con l’acqua alla gola.
Infine c’è la questione della valutazione dell’efficacia della politica legata agli eventi che in questi anni di consiliatura, ripeto al netto delle naturali divergenze d’opinione, è stata lacunosa su parametri di valutazione oggettivi, raffronto e benchmarking con realtà equivalenti e relativo vero e proprio “bilancio sociale” o “Valutazione d’impatto” rispetto appunto ai parametri attesi. Questo è quanto chiedo ai miei colleghi di discutere assieme, questa la roadmap da cui ripartire per dare nuovo ossigeno ai nostri operatori e nuove occasioni di lavoro e crescita ai nostri concittadini.
A tale scopo chiarisco che i riferimenti ad Umbria Jazz sono un semplice esempio ma che questo dovrebbe valere ogni volta che c’è un operatore dalla grande capacità contrattuale sia per prestigio personale che per disponibilità di mezzi, quindi, vale la pena chiarirlo, quello che propongo è un modello di equilibrio generale, e non una proposta destinata alla gestione di questo o quell’accordo. Se il Comune, e l’intera area interna del sud ovest orvietano che ha ormai associato per ben venti comuni le funzioni associate del proprio Sviluppo Economico e che si avvia a rendere operativa questa unione, troveranno delle alternative a questa continua emorragia ben venga, ma nel frattempo nessuno di noi eletti si può trincerare in una colpevole inerzia od in un legittimo ma sterile j’accuse.
La questione è affrontabile e gestibile, ascolteremo le proposte e le analisi dell’amministrazione Germani e delle altre forze politiche, al tempo stesso mettiamo in campo la nostra roadmap come possibile alternativa alla situazione attuale della quale noi non intendiamo farcene una ragione.