ORVIETO – Nata nel ‘93 per ideare e gestire la cultura del territorio, l’associazione TeMa, quasi completamente svuotata dei progetti con i quali si è sempre sostenuta e in parte della sua forza lavoro (i dipendenti sono passati da 11 a 7), sta rischiando seriamente di chiudere i battenti se la politica e il Comune che ne ha la paternità non decidono seriamente quello che sarà il suo futuro.
I lavoratori, nonostante finora abbiano dimostrato attaccamento all’associazione anche con la sottoscrizione del FIS (Fondo Integrativo di Solidarietà che ad oggi, dopo 7 mesi, non è stato ancora percepito dai lavoratori), si sentono abbandonati e di fronte a un bilancio di previsione più che dimezzato, passato da 1 milione e mezzo di euro del 2016 a 545mila euro nel 2018, chiedono chiarezza.
“Se la volontà è quella di destrutturare piano piano la TeMa per farla affondare, che lo dicano chiaramente” tuonano i lavoratori che ieri insieme al sindacato Usb di Terni hanno voluto incontrare la stampa chiedendo pubblicamente un incontro urgente con i capigruppo consiliari, “al fine – dicono – di aggiornare il confronto politico e rafforzare l’attenzione su una realtà che non ci rassegniamo a veder deperire sotto l’incuria della politica e nel disinteresse generale”.
“E’ un quadro ben diverso da quello idilliaco più volte descritto dal presidente e dal sindaco – si è fatto sentire il sindacato – dove a farne le spese sono proprio loro, i lavoratori chiamati a “contribuire” direttamente alla sostenibilità di bilancio con tagli lineari al proprio salario ed occupazione”. E’ una lenta agonia quella dell’associazione Te.Ma che, piano piano, si è vista sfilare la gestione di eventi importanti quali, ad esempio, Umbria Jazz e Umbria Folk Festival che ne ha fattivamente provocato il dimezzamento del volume d’affari.
“Siamo qui per denunciare il lassismo e la mancata presa in carico di questa struttura da parte del Comune” ha spiegato il responsabile amministrativo della TeMa, Paola Cesaretti . “Sono mesi che chiediamo un tavolo tecnico per affrontare il problema dell’indebitamento che inevitabilmente ricade a cascata sul territorio. Stiamo assistendo a una destrutturazione progressiva e a una lenta agonia che mano a mano determina disservizi e impedimenti di progettualità”.
La battaglia dell’Usb e dei lavoratori è iniziata a maggio dell’anno scorso quando il Comune deliberò di percorrere la strada del bando ad evidenza pubblica per la gestione del Teatro Mancinelli che azzerava di fatto il valore dell’Associazione TEMA. Tra le proposte avanzate allora dal sindacato c’erano quelle dell’affidamento diretto, oppure la trasformazione in azienda speciale o, ancora, in Fondazione a compartecipazione. “Ma il tempo è passato e i problemi sono rimasti – ha tuonato Graziella Cedorelli membro dell’Esecutivo Provinciale della Federazione e la RSA della TeMa – siamo arrivati in un momento senza ritorno dove si sta pregiudicando la progettualità, l’attività, il servizio che da vent’anni la TEMA ha assicurato al territorio. Occorre un’operazione di onestà intellettuale e di chiarezza”.
Sei, nel dettaglio, i punti ritenuti cruciali dai lavoratori e denunciati a dicembre scorso sia al sindaco che al cda:
- Importi previsti nel bando (che si è aggiudicato la TeMa) insufficienti alla gestione corretta del Teatro Mancinelli che, tra l’altro, abbisogna di interventi ordinari e straordinari per la manutenzione e messa a norma a carico del Comune, che tardano ad essere effettuati.
- nel 2017 riduzione di oltre il 20% del numero dei soci rispetto all’anno precedente e progressiva diminuzionedel numero degli abbonati alla Stagione Teatrale.
- la decisione di rinunciare alla gestione diretta di Umbria Jazz Winter, ha determinato la perdita dell’organizzazione e dell’amministrazione del Festival e il conseguente forte ridimensionamento del ruolo dell’Associazione e del proprio personale. In cambio si è firmata una convenzione con la Fondazione Umbria Jazz per la fornitura di servizi senza stabilirne il corrispettivo. La perdita della gestione di Umbria Jazz significa il dimezzamento del volume d’affari della TEMA.
- il Sindacato aveva chiesto al CdA e al Comune di Orvieto un tavolo tecnico/politico di lavoro per affrontare le questioni fondamentali della ridefinizione del ruolo, dell’assetto giuridico e della governance della TEMA. Per affrontare responsabilmente la questione della ristrutturazione/riduzione dell’indebitamento. Dopo sette mesi, il 20 febbraio scorso, è stata finalmente fatta una riunione che ha, per il momento, prodotto solo un elenco di impegni e buoni propositi già evidentemente disattesi.
- il Comune di Orvieto è il principale debitore della TEMA: tra i crediti anche quello di 43.000 euro per l’edizione 24 di Umbria Jazz Winter, che non risulta essere stato iscritto in bilancio dal Comune stesso.
- a 10 mesi dall’insediamento del nuovo CdA, rimane irrisolto il problema della Direzione dell’Associazione. Il risultato è una gestione operativa e volontaristica del CdA che produce confusione, sovrapposizione di direttive, tempi lunghi ed antieconomici di produzione.
“Come sindacato – tuona ancora l’Usb – seguitiamo a rivendicare la necessità che si determini una vera e concreta spinta propulsiva verso un riassetto della TEMA e della sua governance, che valorizzi un patrimonio “del e per” il territorio dell’Orvietano, punto di riferimento strategico per la gestione di attività che ne costituiscono il “core”, quali il turismo, la cultura e lo spettacolo.
Definiamo quantomeno disarmante l’insufficienza dell’azione politica messa in campo dal Cda dell’Associazione e dall’amministrazione comunale in questo ultimo anno, espressione di un lassismo che purtroppo sta determinando forti sofferenze non solo per la TE.MA ma per tutto il tessuto socio economico del territorio e che non siamo certamente i soli ad evidenziare e denunciare”.
Nella mattinata di giovedì 15 marzo, intanto, è stata inoltra una PEC con la richiesta di incontro urgente con i capigruppo consiliari, al fine di “aggiornare il confronto politico e rafforzare l’attenzione su una realtà che non ci rassegniamo a veder deperire sotto l’incuria della politica e nel disinteresse generale”.
Quindi, la domanda di fondo è: “La Te.Ma. è un peso o una risorsa che può essere ulteriormente utilizzata dall’ente Comune?”