ORVIETO – Tra gli atti obbligatori allegati al Bilancio di Previsione 2018/20, il Consiglio Comunale ha approvato (9 favorevoli; 4 astenuti) l’aggiornamento del Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni del patrimonio immobiliare a valere per il prossimo triennio 2018-2020, ovvero, gli immobili inseriti nel Piano stesso entrano a far parte del patrimonio disponibile del Comune.
E’ un bene da valorizzare lo stabile della ex Chiesa di San Francesco in piazza Febei, adiacente la Biblioteca Comunale con finalità culturali previa regolarizzazione dell’intestazione della proprietà in capo al Comune; sono indicati invece, come beni da alienare: tre terreni in zona artigianale di Ciconia (via delle Acacie), i locali ubicati al piano terra del complesso ex Zitelle Sperse in via Pecorelli (utilizzati attualmente come magazzini) ed area scoperta, un terreno in località Colonnetta di Prodo (precedentemente utilizzato come acquedotto), una rata di terreno corte della Scuola d’Infanzia Regina Margherita nel centro storico; in località “Padella” sono alienabili due terreni inutilizzati ed una quota di terreno a bosco ceduo e, anche con l’opzione della valorizzazione, un fabbricato piano terra e piano primo utilizzato a magazzino. Nel centro storco, infine, è stata individuata l’alienazione del piano terra di una parte di fabbricato attualmente concesso in locazione commerciale a terzi.
L’argomento è stato illustrato dall’Assessore al Patrimonio, il quale ha ricordato che la normativa vigente stabilisce che per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Province, Comuni e altri Enti locali, ciascun ente individua, attraverso apposito elenco, i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. È stato così redatto il piano delle alienazioni e valorizzazioni nel quale, previa intesa, sono inseriti immobili di proprietà dello Stato individuati dal Ministero dell’Economia e Finanze-Agenzia del demanio tra quelli che insistono nel relativo territorio. Ha poi concluso che il piano triennale conferma la linea già adottata secondo cui il Comune non si sorregge con le vendite/svendite.
Nel dibattito il Capogruppo di “Identità e Territorio” nel dichiarare l’astensione ha precisato che gli Enti pubblici possono vendere immobili non strategici per fare eventuali investimenti e che possono escludere la possibilità di vendere degli immobili per fare investimenti che vedano a beneficio di tutta la comunità. Ovvero andrebbe lascia una porta aperta non precludendo delle operazioni di vendita che vengono avanti da decenni.