Marco Sciarra, imprenditore orvietano, gestore del Pozzo della Cava ed ex assessore alla cultura sotto la consiliatura Concina, a seguito della conferma da parte del sindaco Germani della chiusura di Piazza del Popolo, ha preso carta e penna ed ha scritto al prefetto. Di seguito il testo della missiva:
Spettabile Prefettura di Terni
Oggetto: segnalazione criticità e richiesta misure urgenti di messa in sicurezza
Egregio Signor Prefetto, gentili Responsabili,
io sottoscritto Marco Sciarra, […] titolare della ditta «Casa Sciarra di Marco Sciarra», partita IVA 01369360555, che gestisce, tra le altre cose, il complesso archeologico del Pozzo della Cava, in Via della Cava 28 ad Orvieto,
visto:
– quanto appreso nella riunione partecipativa di ieri sera presso il Comune di Orvieto, in cui il sindaco ha comunicato che da sabato 24 p.v. sarà interdetta la circolazione di veicoli e la sosta in tutta Piazza del Popolo, con la sola eccezione di un corridoio tra Via del Popolo e Via di Piazza del Popolo;
– sarà vietato attraversare la suddetta piazza, come per decenni è stato, per raggiungere Piazza Vivaria e poi uscire sul lato di Piazza Cahen;
– tutto il traffico in uscita, precedentemente incanalato verso Piazza Cahen sarà necessariamente dirottato verso Via della Cava, che diverrà l’unica arteria di deflusso per i 3/4 della superficie dell’intera città (essendo Via Malabranca riservata ai residenti ed avendo invertito i sensi unici di Via Loggia de’ Mercanti e zone limitrofe che consentivano l’uscita da Porta Romana);
considerato che:
– Via della Cava, una delle più antiche del quartiere medievale, presenta una pendenza media del 16% ed è totalmente sprovvista di qualsivoglia struttura che salvaguardi i pedoni (marciapiedi, dissuasori…);
– il mando stradale, rivestito da selciato da anni privo di qualsivoglia stuccatura, risulta avvallato, sconnesso in più punti e particolarmente scivoloso;
– il traffico automobilistico già presente ha provocato il distacco dell’intonaco dei cunicoli del sistema fognario sottostante la strada, vanificando tutti gli interventi di salvaguardia della rupe realizzati a seguito della legge speciale per Orvieto;
– i rilevamenti dell’ARPA di alcuni anni fa (quindi prima del riversamento del traffico che avverrà da sabato prossimo) registravano livelli di inquinamento acustico e atmosferico preoccupanti, addirittura superiori a quelli di Via Angelo Costanzi, all’uscita del Casello A1 di Orvieto;
– il traffico veicolare supera molto spesso la velocità massima consentita di 30 km/h senza che mai nessuno abbia effettuato controlli;
avendo appreso nelle scorse ore che:
nessuno dei dispositivi proposti e promessi dall’amministrazione comunale (marciapiedi rialzati con chicane; paletti in gomma, acciaio o ferro; fioriere; catarifrangenti a terra e strisce di delimitazione; scalinate in acciaio e/o ascensore) potranno essere messi in funzione entro il prossimo 24 marzo;
constatato che:
– decine di migliaia di visitatori frequentano a piedi Via della Cava, in particolare nel tratto compreso tra Via Filippeschi e Via Ranieri (tra 34 e 42 mila i visitatori unici annuali del Pozzo della Cava, cui vanno aggiunti i numerosi gruppi in transito, i visitatori del piccolo Santuario Mariano della Madonna della Cava, del complesso archeologico del muro etrusco e in generale del quartiere medievale);
– il provvedimento di cui sopra avverrà a ridosso della Settimana Santa, periodo di particolare affluenza turistica, oltre che di particolare intensità delle celebrazioni liturgiche (messe, adorazioni eucaristiche…) del piccolo santuario;
– lo stesso entrerà in vigore nel periodo delle gite scolastiche, con migliaia di bambini e ragazzini che transiteranno lungo la via (scolaresche prenotate presso di noi o presso le altre strutture, gruppi di pellegrini che hanno già richiesto di celebrare la messa presso il santuario, aderenti al “Laboratorio Etruschi” promosso dallo stesso Comune…);
richiedo:
la predisposizione di misure, ordinarie e straordinarie, per scongiurare tutti i pericoli che potrebbero derivare dalla situazione segnalata, in attesa che il Comune provveda alla realizzazione di strutture permanenti per la messa in sicurezza dei pedoni lungo Via della Cava e le zone viciniore, o modifichi il piano del traffico dando a tali vie una destinazione diversa dall’arteria di deflusso.
Con la presente declino ogni responsabilità per qualsiasi incidente, inconveniente o ingorgo dovesse verificarsi dal 24 marzo p.v. in poi, anche se derivante dai visitatori della struttura che gestisco.
Confidando in un rapido, positivo e risolutivo riscontro, invio i migliori saluti.