ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha trattato la questione dell’iter inerente il progetto presentato da uno studio di architettura per l’ex Ospedale di Orvieto sollevata da una interrogazione del Capogruppo di “Identità e Territorio” il quale ha chiesto di sapere: se è vero che il Comune di Orvieto abbia avviato una Commissione tecnica con finalità precipue sull’ex Ospedale, secondo quanto riportato a pag 44 della perizia di stima; se è vero che il Comune di Orvieto non abbia mai protocollato il progetto di fattibilità redatto da uno Studio di Architetti di Architetti con sede ad Udine e Milano e se non risulti quanto mai anomalo che Enti Pubblici forniscano ad un noto e stimato professionista dei progetti che – a quanto pare – non sono mai entrati nella piena e totale disponibilità degli Enti medesimi.
Ricordato che sul sito internet della USLUmbria2 nel mese di gennaio è stato pubblicato il bando per l’alienazione del complesso Ospedaliero dismesso “Santa Maria della Stella”, ubicato in piazza Duomo ad Orvieto, l’interrogante ha ripercorso alcune tappe significative della questione: il 26 marzo 2015 la USL2 chiedeva alla competente Agenzia delle Entrate la determinazione del compendio immobiliare dell’ex Ospedale, e tre mesi dopo 26 giugno 2015 è stato stipulato l’accordo di collaborazione tra USL e Agenzia delle Entrate.
Lo stesso anno, il 23 settembre l’Agenzia delle Entrate consegnava alla USLUmbria2 la perizia di stima del valore dell’ex Ospedale: solo successivamente venne deciso da parte della USL2 di procedere ad una nuova perizia di stima, conferendo l’incarico ad un consulente privato di Genova; dalla nuova perizia risultava che il valore di stima dell’ex Ospedale veniva “calibrato” su l’eventualità che l’intero complesso immobiliare potesse divenire sede di albergo: il dispositivo della “relazione di stima” attestava che il valore per l’immobile principale (ex Ospedale) era pari ad euro 3.500.000, mentre per l’immobile di Via De’ Dolci (ex Pediatria) il valore era di 950.000 euro.
L’interrogante ha sottolineato che la perizia di stima, documento sostanziale dell’asta pubblica, tratteggiava in maniera dettagliata come potevano eventualmente essere svolti i lavori di riqualificazione: essa conteneva modalità operative sul come eseguire i lavori al fine di far diventare l’ex Ospedale un albergo di lusso come evidenziato da bozze e disegni, numero di camere da realizzare, ubicazione della SPA e della piscina, ristorante, e molti altri dettagli tecnico-architettonici.
A pagina 44 della relazione peritale si evince, inoltre, che tale soluzione progettuale, ancorché preliminare e solo accennata sotto il profilo architettonicamente, sembra provenga dal Comune di Orvieto, visto che lo stesso professionista metteva all’interno di parentesi le testuali parole: “trattasi di Commissione tecnica avviata dal Comune di Orvieto”; inoltre nella medesima perizia, al fine di sostanziare il progetto di massima per l’albergo di lusso (suite, piscina, SPA, ristorante) si riporta che tale progetto di fattibilità è stato redatto da un noto studio di Architetti con sede ad Udine e Milano.
L’interrogante ha evidenziato che risulta quanto mai strano leggere nella perizia di stima che il Comune di Orvieto avrebbe avviato una Commissione tecnica sulla questione specifica; così come appare anomalo che il professionista di Genova abbia lavorato per redigere la perizia su un progetto di fattibilità senza che lo stesso progetto sia mai stato protocollato presso il Comune di Orvieto e sia mai stato portato a conoscenza delle Commissioni competenti.
Quindi ha ricordato che a supportare l’assoluta irritualità della procedura, basata sul fatto che il progetto redatto per la realizzazione di un hotel di lusso era nient’altro che un documento privato e riservato che non ha mai avuto ufficiale accesso in nessun Ente Pubblico, l’ex Sindaco di Orvieto Concina appena pubblicato il bando per la alienazione dell’ex Ospedale da parte della USL Umbria2 dichiarò a mezzo stampa che “lo studio di Professionisti aveva elaborato la bozza solo a titolo di amicizia e non per finire in un atto ufficiale”.
In presenza una procedura di vendita basata su una perizia fondata su un progetto che non risulterebbe mai acquisito ufficialmente agli atti delle Pubbliche Amministrazioni interessate, l’interrogante ha posto l’esigenza di sapere se dinanzi ad anomalie procedurali potrebbero sussistere eventuali comportamenti non corretti da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
Il Sindaco ha riferito di aver risposto lo scorso 22 febbraio al legale dell’Arch. Valle. Ha precisato che nell’attuale consiliatura nessuno ha affidato progetti che non sono agli atti del Comune di Orvieto, ovvero: il progetto non è patrimonio del Comune, né presso l’Archivio e Protocollo del Comune ci sono atti che dimostrino che il progetto sia stato consegnato all’Ente. Ha aggiunto che agli uffici comunali non risulta che l’ex Sindaco Dr. Concina abbia avuto in dotazione un PC del Comune e che probabilmente disponeva di un proprio computer. Si ignora quindi come il documento possa essere stato inviato all’Agenzia delle Entrate.
Il Capogruppo interrogante ha preso atto della risposta ed si è dichiarato parzialmente insoddisfatto, stigmatizzando che l’anomalia sta nel fatto che sia stata redatta una perizia su un progetto che non ha avuto cittadinanza ufficiale nel Comune di Ente, né con incarico ufficiale né ufficioso.