di Massimo Gnagnarini
L’ Umbria si è dunque definitivamente sdoganata dallo storico e ormai liquefatto blocco socialcomunista che l’aveva da sempre governata.
Da adesso in poi ogni sua città o territorio deve e può trovare una sua propria e originale via allo sviluppo locale e concorrere nel contempo alla definizione di quel che sarà il nuovo sistema politico regionale. Per Orvieto è un bene! Il nuovo paradigma sarà non più quello di cosa può fare la Regione per Orvieto ma cosa farà Orvieto per se e per l’Umbria.
La nostra è una cittadina fortunata perchè possiede tutte le potenzialità intrinseche necessarie per emergere in questo nuovo corso. Alle prossime elezioni amministrative risulteranno già sciolti, forse, i nodi delle alleanze conseguenti allo scenario elettorale tripolare disegnato dagli italiani e da cui dipende il governo nazionale, ma quel che è accaduto a livello nazionale con il Rosatellum non potrà avvenire con la legge elettorale per l’elezione dei sindaci per la semplice ragione che qui ci sarà il cosiddetto doppio turno. Allora se i numeri saranno quelli del 4 marzo scorso ne consegue che l’azzurro intenso che ha colorato la nuova mappa umbra risultera’ assai piu’ scolorito e incerto.
La “minoritaria “, oggi, amministrazione Germani può e deve utilizzare l’anno residuo del suo mandato per allineare la sua azione di governo a questo nuovo scenario mantenendo i propri capisaldi negli obiettivi raggiunti nel campo del risanamento finanziario dell’Ente e rilanciando sui temi ancora aperti dell’ ambiente, della sanità e dei sistemi commerciali e turistici cittadini.
Solo così si potrà aprire un vero confronto costruttivo tra le forze politiche orvietane, comprese quelle di ispirazione civica, su una visione futura e condivisa della città. Un Progetto che, finora, fa fatica ad essere delineato compiutamente anche da coloro che gli si oppongono piu’ veementemente. La politica serve a questo. Dunque caro Sindaco Germani, Sacripanti e Vergaglia a voi la palla.