E’ per te, caro zio, se oggi non è un giorno di festa. E’ per te, caro zio, che oggi c’è solo un sentimento, il dolore. Quello che ti spezza il fiato, quello che non si può descrivere. Hai scelto proprio la festa del papà per andartene. Elisa questo giorno se lo ricorderà per sempre anche per questo. Alle 2 di lunedì 19 marzo all’ospedale di Orvieto se ne è andata per sempre una persona a me cara, a cui ho voluto bene e che porterò nel cuore per sempre. Mio zio. Pasquale De Marco, il Maggiore Pasquale De Marco.
Un uomo infinitamente buono, un uomo a cui la vita ha saputo dare dopo tanti sacrifici ma che si è voluta riprendere meschinamente e lentamente. Oggi non ci sono colori. Oggi è tutto spento. Non ci sono rumori, c’è solo il silenzio, quello con cui te ne sei andato dopo aver lottato come un leone con tutte le tue forze. Sei stato un militare tutto d’un pezzo.
Ed è cosi che hai affrontato una malattia che pian piano, in sei lunghi anni, ti ha consumato imprigionandoti in un corpo che non sentivi più tuo, togliendoti la parola, togliendoti il sorriso. Trasformando tutto ciò che eri. Nonostante la tua sofferenza ti sei aggrappato alla vita. Non lo hai fatto per te. Lo hai fatto per tua figlia, Elisa di cui andavi tanto fiero. Una ragazza diventata donna troppo presto e che ha saputo accudirti, sollevarti, amarti con tutta se stessa. Sì, ne puoi andare fiero. Ma lo eri già. Lo sei sempre stato.
Lo hai fatto per tua moglie, Patrizia, che in questi sei anni, nonostante le difficoltà, ha cercato di esserti vicino sempre, in ogni modo, in ogni maniera. Per la tua famiglia. I tuoi fratelli, la tua mamma .. Quella famiglia che ti era lontana ma che avevi nel cuore sempre. Abbiamo sperato fino alla fine e tu fino alla fine non hai mollato. Ma era arrivato il momento per quel leone di riposare.
Ci hai lasciato nella più atroce sofferenza ma tanta è stata quella che hai dovuto subire che ora la tua assenza, pur nel dolore, riappacifica. Finalmente hai trovato la pace. Ora da lassù guarda quelli che hai lasciato andare, tua figlia Elisa, tua moglie Patrizia, tutta la tua famiglia che fino all’ultimo ti è stata accanto. Sorridi loro e donagli la stessa pace che ora vediamo nel tuo volto.
Ti penso e piango. Ti penso e sorrido perché nei miei occhi sei così lontano da quella sedia, da quel letto che era diventato la tua prigione. Ti vedo ballare, ridere, scherzare. Per ricordarti ho scelto la foto di quanto hai portato Elisa all’altare. Eri sereno, felice, fiero. Eri il Pasquale di sempre. Proteggici a noi da lassù e fa che questo vuoto si possa trasformare nella forza che serve per continuare a camminare nella vita. Ciao zio. Per chi volesse dargli un ultimo saluto, i funerali si terranno domani, martedì 20 marzo alle ore 12 nella chiesa di Ponte del Sole. (Sara Simonetti)