ORVIETO – E’ di “circa 300 milioni di euro” all’anno il business movimentato dal traffico dei cuccioli. Lo rivela l’associazione ambientalista Lav Lega Anti Vivisezione. E la cartina al tornasole sono gli episodi di cronaca. L’ultimo, quello avvenuto sul territorio orvietano dove una pattuglia della polizia Stradale di Orvieto, ha denunciato per maltrattamento e importazione clandestina di animali domestici, due uomini, quarantenni italiani con già alle spalle una serie di precedenti penali.
La coppia è stata fermata nella notte a cavallo tra domenica e lunedì intorno alle 3.30 lungo l’autostrada del Sole, a pochi chilometri dallo svincolo per Orvieto a bordo di un furgone. Al suo interno gli agenti hanno trovato diciassette cani, otto cuccioli di circa due mesi e mezzo e altri nove più grandi, di circa un anno e mezzo di età. I cani erano sprovvisti della relativa dichiarazione di provenienza e destinazione. «Due di questi 17 cuccioli – ha spiegato il veterinario della Asl Samuele Tognarini – sono stati portati all’ospedale veterinario di Perugia per essere sottoposti a tutti gli accertamenti del caso in quanto non erano in buone condizioni. Otto saranno dati in affido alla Asl e poi affidati a famiglie che ne faranno richiesta. Altri sette, invece, sono stati portati al canile sanitario di Schifanoia».
Un’altra operazione, sempre della Stradale, ha portato ieri mattina alla denuncia di tre uomini che, a bordo di un furgone, è stato scoperto trasportavano materiale edile e boschivo (trapani, martelli, pneumatici, bombole) trafugato da alcune imprese toscane e emiliane. Erano vestiti da operai e sono sttai sorpresi al parcheggio dell’area di servizio di Fabro. (Sa.Simo)
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