Ho accettato su Facebook la sfida di Stefano Moretti che sosteneva la tesi secondo cui l’Orvietano non sarebbe stato in grado di eleggere un suo rappresentante in Parlamento, al di là dello schieramento.
Rischio basso dell’investimento e gran guadagno in caso di elezione di qualche nostrano, che auspico con ovvia sincerità: un euro contro centomila .
Ma da che proviene tanta sicurezza di Stefano Moretti, che di queste cose se ne intende e che in occasioni delle elezioni regionali scorse guidò, con Franco Raimondo Barbabella, un movimento per dividere l’Umbria in piccoli collegi che garantissero la rappresentanza territoriale? La sua sicurezza affonda nei fatti: l’Orvietano è un ventesimo dell’Umbria e non ha prodotto personalità politiche in grado di presentarsi in collegi sicuri o probabili.
Unico orvietano nell’uninominale è Lucio Riccetti nelle fila dei Cinque Stelle, « l’uomo giusto nel posto sbagliato», commentava un post su FB che condivido.
La probabilità che possa superare PD e la destra unita è limitata. Tutto dipende da quanto gli elettori crederanno alle promesse mirabolanti con cui pentastellati e destra si presentano agli elettori. D’altra parte nella condizione di incertezza dell’oggi e paura del domani che molti sentono pressante, le promesse luccicanti sono scommesse che molti vorranno giocare, avendo poco da perdere rispetto ad un riformismo che non infiamma i cuori e guarda troppo lontano, dove tutto è confuso.
Interessanti a casa nostra le candidature di Andrea Sacripanti con la Lega di Salvini e di Massimo Gnagnarini con la lista Civica Popolare della Lorenzin.
Andrea Sacripanti è l’unico candidato locale della destra nel proporzionale e, pur essendo terzo nel listino, con scarse probabilità di elezione, marca comunque il territorio e il suo ruolo unificatore di quelle sensibilità se lo potrà giocare tra qualche tempo nelle amministrative. Non casualmente Sacripanti ricorda ai suoi amici che « se vogliamo cominciare ad inviare un chiaro, forte e deciso avviso di sfratto a Germani, alla Marini, al PD e a una sinistra che ha devastato e mortificato Orvieto e l’Umbria, avrete la possibilità di farlo attraverso una semplice X sul simbolo della Lega» . Insomma, un probabile candidato sindaco di tutta la destra, che Sacripanti unisce ora e che potrebbe unire anche domani.
Altrettanto stuzzicante la presenza di Massimo Gnagnarini nella lista Civica Popolare guidata dal ministro Lorenzin. L’ex assessore al Bilancio, che ha determinato il risanamento delle finanze orvietane ed è stato fatto fuori dalla falsità di tanti farisei che non aspettavano altro che un suo scivolone, seppure in posizione terza e in un piccolo partito, segna però la sua presenza nell’area di centrosinistra, non è più solo. Anche per lui conteranno i numeri che il suo partito potrà raccogliere, perché misurano la sua presenza nel territorio e nelle prossime amministrative, come ormai da due tornate, una manciata di voti vuol dire vincere o perdere Comune e Regione.
Lodevoli le generose candidature di Maurizio Terzino, sindaco di Fabro, nel Pd, e di Corridore, consigliere comunale di Castel Giorgio, in Liberi e Uguali.
A tutti auguro buona fortuna e li ringrazio per il sacrificio che compiono mettendoci la faccia in questo momento elettorale cruciale per la democrazia, opacizzato dalla sfiducia nella politica e nei politici.