ORVIETO – Continuano le indagini per dare un’identità a quel corpo ormai irriconoscibile restituito dalle acque del lago di Corbara venerdì scorso e a cui gli inquirenti non sono ancora riusciti a dare un nome.
Tante le ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori che, dopo aver preso contatti con gli abitanti della zona dove è stato ritrovato il cadavere grazie alla segnalazione di un pescatore, all’altezza del Belvedere, lungo le sponde dell’invaso di Corbara, stanno ora verificando le ultime denunce di scomparsa.
Tra i vari casi anche quello di Maria Iolanda Tanci, l’ottantenne di Città di Castello scomparsa a dicembre scorso dalla frazione di Bastia Umbra e non ancora ritrovata. Al momento della scomparsa indossava un giaccone marrone, pantaloni neri e un paio di scarponcini.
Le ricerche, iniziate subito dopo la denuncia dei famigliari, si erano spinte fino alla zona di Torgiano, dove il Chiascio si immette nel Tevere. Tra gli elementi da accertare c’è anche lo studio dei vari immissari nel lago di Corbara che potrebbero ampliare il vaglio delle ipotesi. Il cadavere, infatti, rimasto evidentemente parecchio tempo in acqua, era in avanzato stato di decomposizione, tale da rendere particolarmente difficoltoso anche il riconoscimento del sesso. Certo, comunque, si tratti di un’anziana signora. A fare completa luce saranno comunque le risultanze dell’esame autoptico disposto dalla Procura di Terni e disponibili tra qualche giorno.
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