ORVIETO – Si parlerà dell’apparente difficoltà della matematica e di alcune possibili cause, andando alla ricerca della semplicità delle strutture elementari dell’algebra moderna (e non solo), nell’incontro dal titolo “La matematica dei cinque sensi” a cura del Prof. Marco Sciarra, in programma sabato 24 febbraio alle ore 16:30 presso la Sala Incontri “Maria Teresa Santoro” di Palazzo Simoncelli, promosso dall’Università delle Tre Età di Orvieto.
Un assaggio – spiegano gli organizzatori – di una delle discipline più osannate e odiate del mondo, per scoprire che gran parte della matematica non ha nemmeno bisogno dei numeri e che 2 + 2 non sempre fa 4. L’incontro nasce, infatti, dalla constatazione che quotidianamente sperimentiamo i concetti matematici più disparati, quasi sempre senza rendercene conto; siamo immersi in problemi di geometria che risolviamo tanto brillantemente quanto inconsapevolmente, rimanendo spesso convinti che la matematica sia complessa solo perché non abbiamo mai sperimentato la sua infinita semplicità.
Così, ad ognuno dei cinque sensi sarà associato un particolare argomento matematico, con particolare interesse alla cosiddetta “matematica senza numeri”, spaziando dai rudimenti della teoria dei grafi alla sequenzialità degli algoritmi, da alcuni concetti basilari degli insiemi alla definizione dei gruppi finiti.
Lungi dall’essere una celebrazione del metodo matematico, l’incontro ha lo scopo di introdurre alla bellezza di alcuni concetti e strutture apparentemente distanti dalla matematica “scolastica”, così da rendesi conto che anche colorare una carta geografica, tracciare semplici disegni senza mai staccare la penna dal foglio o mettere in ordine alfabetico una lista di nomi, altro non sono che azioni puramente matematiche. Lo stesso è per i movimenti del cubo di Rubik, nel tracciare una linea su un anello di carta o rendere sicura una transazione con la carta di credito.
Orvietano, Marco Sciarra dopo la maturità scientifica al Liceo “E. Majorana”, ha conseguito in quattro anni accademici la laurea con lode in matematica con una tesi sui p-gruppi finiti. Durante il biennio di ricerca finanziato dal CNR ha insegnato matematica e fisica in un istituto superiore di Viterbo. Specializzatosi in turismo culturale, gestisce il complesso ipogeo del “Pozzo della Cava”, di proprietà della famiglia, lasciando alla matematica il ruolo di hobby.