ORVIETO – Sono almeno 1800 le utenze per cui Rti (il raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Asm e Cosp Tecnoservice) chiede ora al Comune di Orvieto oltre 300.000 euro.
Costi dovuti, appunto, soprattutto all’aumento del numero di utenze servite che, secondo Rti, era maggiore di quello posto a base di gara. Soldi che però, fatte le opportune verifiche del caso, il Comune di Orvieto non ha alcuna intenzione di sborsare.
«I dati delle utenze comunicate dai nostri uffici – spiega il sindaco del Comune di Orvieto Giuseppe Germani – abbiamo verificato essere corretti. Viene da sé, dunque, che la nostra amministrazione non dovrà e soprattutto non pagherà assolutamente nulla». A quanto appreso, infatti, il pasticcio starebbe proprio nei dati inseriti nel capitolato d’appalto che non corrisponderebbero, però, a quelli forniti correttamente dal Comune.
Un gap corrispondente a circa 1800 utenze per le quali Rti, per la sola annualità del 2016, chiede 319mila euro che, in aggiunta al riconoscimento dei premi per le percentuali di recupero e agli interessi sui ritardi nei pagamenti, farebbe più di 400.000 euro. Ma il malcontento non è solo orvietano.
Altri 31 sono i Comuni su cui Rti, adducendo le stesse motivazioni, batte cassa per un totale di oltre 2,5 milioni di euro. A Terni è andata peggio, non tanto per quanto riguarda il corrispettivo richiesto per “maggiori utenze” (circa 340mila euro) quanto piuttosto per gli interessi maturati a causa del ritardo nei pagamenti che gli costerebbero oltre 1,6 milioni di euro.
Cosp Tecnoservice, dalla sua, aveva spiegato di aver avviato un confronto «serio e franco» con i Comuni per la verifica delle utenze effettivamente raggiunte dal servizio di raccolta differenziata rispetto a quelle indicate nel capitolato d’appalto.
Per quanto riguarda invece le contestazioni relative al nuovo calendario di raccolta porta a porta diffuso da Cosp, nello specifico per il ritiro di pannolini e pannoloni, la decisione è senza appello: non ci sarà più alcun servizio aggiuntivo. Secondo il vecchio calendario chi ne aveva richiesto il ritiro a casa poteva contare su tre passaggi settimanali: lunedì, mercoledì insieme all’indifferenziato e sabato. Alternativa per alcune zone era il contenitore a parte dove potevano essere conferiti i rifiuti di questo tipo. A partire dal 1° gennaio scorso, questo servizio non viene più svolto e questi rifiuti vanno assimilati all’indifferenziato, con un solo ritiro a settimana. (Sa.Simo)
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