Ritorna a gamba tesa sulla Rupe uno dei temi cruciali di quest’ultimo periodo: la paventata ipotesi di ampliamento della discarica de Le Crete. L’Associazione Amici della Terra, denunciando il silenzio degli amministratori e del primo cittadino che avrebbero dovuto trattare l’argomento nel consiglio comunale post natalizio, ha preso carta e penna per formulare una diffida finita dritta dritta nella posta del sindaco Germani. Sul piatto, è ormai noto, c’è la proposta di rimodulamento per il secondo calanco del sito de Le Crete. Un progetto riformulato in corsa dopo il parere contrario espresso dai cittadini e dal consiglio comunale. Ora gli ambientalisti chiedono ufficialmente ai consiglieri comunali da quale parte stanno e di esprimere, una volta per tutte, il proprio parere in merito.
Di seguito la lettera degli Amici della Terra:
Caro sindaco e cari consiglieri,
sappiamo che vi è arrivata posta. Una di quelle lettere che un po’ dovrebbero fare tremare i polsi a chi amministra e forse sceglie di votare un provvedimento per “indicazioni di partito” mettendo a tacere la coscienza. Magari esprimendo anche un parere in contraddizione con quanto già affermato in precedenza. A questo punto noi, rappresentanti delle associazioni che nel 2016 portarono in piazza un migliaio di cittadini per dire no a qualsiasi ampliamento della discarica, parliamo direttamente alle vostre coscienze.
Quelle di cittadini chiamati da altri cittadini a governare una città, facendolo rispondendo al principio del buon padre (o madre) di famiglia.
La lettera che vi è stata spedita dagli Amici della Terra in termini legali si chiama “diffida” e in parole povere vi dice che sulla discarica e sul suo ampliamento vi siete già espressi con un no. Ora, dall’alto dei cieli perugini e romani, vi chiedono di ripudiare quella promessa, che è un impegno preso con la vostra città. Vi vorrebbero convincere a dire che vi siete sbagliati.
Un parere diverso sarebbe così incomprensibile. Talmente incomprensibile da meritare l’attenzione legale chiamata ad agire direttamente su ciascuno di voi. Siete chiamati ad una responsabilità che a questo punto non è collettiva ma individuale. Anche nel portafoglio per eventuali risarcimenti. È il rapporto tra ciascuno di voi e i cittadini che vi hanno dato il loro consenso.
Il Consiglio comunale dovrebbe essere chiamato ad esprimersi nuovamente sul futuro ampliamento della discarica. Accadrà? Doveva essere nel Consiglio comunale del 28 dicembre ma questo non è avvenuto. Allora noi vi chiediamo di esprimervi di fronte agli elettori, pubblicamente. Chiamandovi per nome e cognome, per rispondere in modo semplice ad una domanda.
Giuseppe Germani, Angelo Pettinacci, Roberta Cotigni, Roberto Meffi, Andrea Taddei, Maria Flavi Timperi, Donatella Belcapo, Martina Mescolini, Tiziano Rosati, Claudio Di Bartolomeo, Maurizio Paolo Talanti, Alessandro Vignoli, Gianluca Luciani, Andrea Sacripanti, Lucia Vergaglia, come votereste per il nuovo progetto di Acea per l’adeguamento morfologico del sito ed ottimizzazione dei volumi e del capping summitale della discarica di Orvieto? Lo vogliamo sapere in ogni caso, sia che il Consiglio Comunale si dovesse esprimere ufficialmente (ma il 28 dicembre il punto all’Odg è saltato); sia che non se ne dovesse fare nulla.
Troppe parole e prese di posizione ufficiali ed ufficiose sono trapelate in questi mesi. Sapere come la pensate è importante per noi, per la città. Vogliamo avere certezza, per capire chi è con noi e con la città e chi invece si sente di dover rispondere essenzialmente ai desiderata di quei simpatici filantropi di Acea. È nel nostro diritto di cittadini ed elettori. Buon anno a tutti!