di Umberto Garbini, Gioventù Nazionale Orvieto
Stiamo aspettando che il Sindaco Germani e la sua Giunta vengano folgorati lungo la “via di Damasco” per consentire loro di vedere la vera condizione in cui versa il centro storico. Esercizi commerciali storici e rappresentativi annunciano la chiusura o svuotano i locali apponendo un “macabro cartello” AFFITTASI. La città sopra la Rupe è come un malato terminale che inerme cerca di sopravvivere contro un male rinvigorito dalla presunzione, dall’arroganza e dall’incapacità di una classe politica, che mostra cecità per l’avvenire.
La chiusura del centro storico ha prodotto non la creazione di un’isola felice, ma un deserto dove gli unici eroi sono i commercianti che tutte le mattine alzano la serranda, spazzano la soglia e un angolo di Corso, garantendo la dignità necessaria almeno per quei pochi giorni all’anno in cui masse “tirchie” si riversano a Orvieto. La città sta perdendo la sua identità e le tradizioni che hanno reso unico il nostro comune, andranno perse, perché ormai il nostro è un centro senza prospettive di vita e di futuro.
Rivolgendomi al Sindaco, mi chiedo se abbia compreso che Orvieto ha un cuore che sta battendo piano piano, forse aspettando che lui stacchi definitivamente la spina. Il centro pulsante è la zona vecchia, quella che si erge sulla Rupe e che sta subendo i costi più elevati della crisi, dove artigiani e commercianti a fronte di fitti altissimi e di introiti scarsi, devono quotidianamente confrontarsi con un’amministrazione incapace di comprendere le avversità del momento storico e di varare misure atte a migliorare le condizioni attuali.
Nella speranza che Germani e la sua Giunta si sveglino dal letargo e imparino a conoscere il territorio, del quale sembrano alieni, ringrazio i commercianti che sono i veri eroi del presente e, speriamo, anche del futuro.